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DROGA & ARRESTI

Crack e cocaina nel garage: a Boves scoperto un laboratorio della droga- VIDEO

Un 40enne pluripregiudicato è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Cuneo nell’ambito dell’operazione “Mazinga”. Dosi pronte, armi e materiali per “cucinare” il crack

Nel garage della sua casa bifamiliare c’era tutto: cocaina, crack, strumenti di precisione e sostanze chimiche per trasformare la polvere in cristalli. Non un deposito, ma un vero e proprio laboratorio della droga, pronto a rifornire le piazze di Cuneo, Boves e dintorni. B.C, 40 anni, pluripregiudicato, è stato arrestato dalla Squadra Mobile e trasferito nel carcere di Cerialdo.

Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato oltre 150 grammi di cocaina, dosi già pronte di crack, hashish, marijuana, bilancini tarati fino al mezzo grammo, bombolette di butano e prodotti chimici usati per "cucinare" la droga. Il suo arresto è uno degli sviluppi dell’operazione "Mazinga", avviata a marzo dalla Procura di Cuneo e condotta dalla polizia con il supporto del Servizio Centrale Operativo. L’indagine, fondata su attività tecniche e intercettazioni, aveva già portato al fermo di tre uomini — due italiani e un albanese — trovati con 1,2 chili di cocaina, pari a circa 3.000 dosi per un valore sul mercato di oltre 300.000 euro. La droga era stata tracciata fino a un fornitore attivo a Casale Monferrato.

Ma nel garage di Boves, oltre alla droga, sono stati trovati anche un fucile ad aria compressa ad alta potenza, un lacrimogeno militare con cartuccia NATO, parti di pistola lanciarazzi e pugnali modificati: tutto detenuto illegalmente. B.C è stato denunciato anche per possesso abusivo di armi. A metà aprile il blitz: 14 perquisizioni personali e domiciliari, oltre 60 agenti coinvolti, con il supporto delle unità cinofile e della Guardia di Finanza. Nella casa dell'uomo sono stati trovati, anche 1.300 euro in contanti e appunti dettagliati sull’attività di spaccio. Il solo materiale sequestrato a Boves, secondo gli inquirenti, avrebbe potuto generare oltre 40.000 euro di guadagno. L’inchiesta prosegue per ricostruire la rete di distribuzione e bloccare altri canali ancora attivi.

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