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Al Circolo dei Lettori

L’Eresia liberale di Sallusti anticipa il Salone del Libro

L'iniziativa è stata organizzata da Dumsedafe di Piero Gola

Alessandro Sallusti con il suo libro “l’Eresia liberale” al Circolo dei Lettori di fatto offre un assaggio assai gustoso del Salone del Libro. Artefici dell’incontro con un pubblico assai numeroso “dumsedafe” con il suo mentore Piero Gola e lo scrittore Giuseppe Culicchia che del Circolo è il nuovo direttore. Ma non pensate si sia consumata solo la presentazione di un volume (tra l’altro andato a ruba) perchè il direttore de “Il Giornale” si è offerto al pubblico con la semplicità che gli è propria, raccontando a tratti la sua vita professionale, ma anche i segreti della famiglia, l’epopea berlusconiana e il rapporto con Giorgia Meloni raccontato nel libro intervista “la Versione di Giorgia”, A stuzzicarlo, dopo la presentazione di Piero Gola, il padrone di casa Giuseppe Culicchia, il direttore del Corriere Torino Carmine Festa e il sottoscritto in rappresentanza della Fondazione Quarto Potere e di Torino Cronaca. Sotto il fuoco l’eretico liberal-conservatore Sallusti ha riposto con il pragmatismo che gli è consueto, da quel 1 dicembre del 2012 alle ore 11,30 quando venne arrestato negli uffici del giornale per “omesso controllo” sull’articolo di un collega , colpa che commettono tutti i direttori nessuno dei quali però in galera ci è mai finito e portato in questura per essere “fotovisionato” come un delinquente abituale. Il primo e l’unico. Colpevole soltanto di dirigere il quotidiano del Cavaliere, con il mancato ossequio alla sinistra più velenosa. Uno sfregio alla libertà di informazione difficile da cancellare con cui Sallusti inizia il suo racconto con il percorso da liberal-conservatore a detenuto. Ma poi rammenta il sogno coltivato da ragazzo, gli studi, i primi articoli sospinto da una passione mai spenta. Fino a Papa Leone (“che mi piace”, dice) e di cui vorrei condividere con voi una frase scritta 3 giorni fa su Il Giornale «La pace? Giusto che Leone scuota le coscienze, ma finché in giro per il mondo ci sarà anche un solo Putin, altrettanto bene fanno i governi europei, compreso il nostro, ad attrezzarsi per difendere la libertà occidentali conquistate per oltre duemila anni, conflitto dopo conflitto».

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