l'editoriale
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12 Gennaio 2022 - 07:00
Lampeggianti e luci blu illuminano l’alba nelle strade di Barca e Bertolla. Volanti e auto civetta parcheggiano davanti ai portoni di nove case nel raggio di pochi isolati. I poliziotti salgono le scale. Per ogni perquisizione sono impegnati una decina di agenti. Cercano giubbotti, scarpe, pantaloni, qualsiasi traccia che possa permettere loro di chiudere il cerchio. Di risalire a quei giovani che, in branco, la notte di Capodanno a Milano, hanno aggredito e molestato sessualmente - strappando loro i vestiti- ragazzine che quella sera si trovavano lì per festeggiare.
Il blitz è scattato prima che sorgesse il sole, su ordine della procura di Milano. È la questura del capoluogo lombardo a condurre l’inchiesta. Grazie alle immagini delle telecamere, all’analisi dei social, alle intuizioni degli inquirenti, gli agenti sono risaliti a diciotto giovani sospettati. Nove di loro sono di Torino, e vivono a Barca e Bertolla. Altri nove sono milanesi. Hanno tra i 15 e i 21 anni. Sono italiani, alcuni figli di immigrati, egiziani e marocchini. Gli iscritti sul registro degli indagati sono 12 e rischiano pene elevate. Gravi i reati contestati: violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate.
«Spero li trovino e che sia fatta giustizia per noi e per tutte le altre ragazze che sono state molestate quella sera», ha commentato una delle fanciulle tedesche aggredite quella notte, dopo avere sporto denuncia in Germania. Sarebbero almeno nove le aggredite finora. Ma si sospetta che possano essere molte di più. Per dare la caccia agli autori delle violenze, gli inquirenti stanno facendo riscontri incrociati anche tra le testimonianze delle vittime. Sono importanti anche i video finiti sul web. E le foto postate sui social. Proprio da queste immagini i poliziotti hanno rintracciato il primo dei sospettati torinesi, un ragazzo di Barca immortalato in gruppo con altri giovani del suo quartiere.
Per identificare i componenti del branco gli esperti della Scientifica hanno utilizzato anche i software per il riconoscimento facciale.
Le indagini approfondiscono anche dinamica e moventi. Per ora la convinzione degli investigatori è che abbiano agito più gruppi di giovani, che si sono incrociati per caso. Da Milano e da Torino. Nella mischia, si sono avventati contro le ragazze, senza freni, in una sorta di escalation di brutalità senza logica. Un po’ come avvenne (questa volta contro i negozi e non contro persone) la sera delle razzie di Gucci (il 20 ottobre 2020 in via Roma) e durante i tafferugli di piazza San Carlo. A Milano il branco ha circondato le vittime trascinandole nella calca, strattonandole, rapinandole, palpeggiandole. L’ultimo assalto, brutale, viene fermato dagli agenti in tenuta anti sommossa. La vittima, la prima a denunciare, è sconvolta: ha il maglione strappato, i pantaloni abbassati, escoriazioni sul corpo. «Al di là delle singole responsabilità che valuterà la magistratura, e nel rispetto della presunzione di innocenza - ha dichiarato il questore di Milano, Giuseppe Petronzi - posso solo aggiungere che si tratta di giovani che non gravitano su Milano». Almeno la metà di loro, infatti, arriva dalla nostra città.
Capodanno a Milano, le molestie del branco... IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=IijJIAZJ90w https://www.youtube.com/watch?v=PEzoIOFG0tII più letti
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