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Olimpiadi, Tajani: «La pista di Cesana c’è. Andare all'estero? Una sconfitta nazionale»

Il Governo spinge per fare le gare di bob sulla pista di Torino 2006

«Fare parte delle Olimpiadi italiane all'estero ha dell'incredibile, sarebbe una sconfitta nazionale: per questo continuerò a insistere che si facciano tutte in Italia, non perdiamo l'occasione per fare nel nostro Paese anche questa parte dei Giochi».

Parola di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, durante il sopralluogo alla pista di bob di Cesana, utilizzata per le Olimpiadi di Torino 2006: il presidente regionale Alberto Cirio e il sindaco della Città metropolitana di Torino, Stefano Lo Russo, hanno accompagnato il vicepremier e il ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo insieme all'assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca, ai vertici della Fondazione XX marzo e ai sindaci della zona.

 

La visita, nella giornata in cui il vicepremier Tajani è a Torino per presiedere la prima riunione del Comitato di Cooperazione Frontaliera con la Francia, è l’occasione per presentare il dossier sul recupero della pista redatto dalla Fondazione 20 marzo, con la valutazione positiva del Politecnico di Torino, attualmente all'esame di Simico in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 (Simico è la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026 spa).

«Credo che si debbano prendere in considerazione tutte le realtà italiane in cui si potranno fare le Olimpiadi prima di andare all'estero - commenta il ministro e vicepremier - Io credo che, anche grazie alla Regione, ci siano tutte le possibilità per utilizzare questo impianto, che è bellissimo e potrà essere utilizzato in futuro».

Il riferimento è all'impegno, preso dalla Regione Piemonte, di anticipare 4 milioni per la progettazione. Ed è già pronta una legge regionale ad hoc per gli stanziamenti e per il post olimpico: «Dipenderà poi dal Comitato olimpico internazionale (Cio) ma credo che questo sito abbia tutte le carte in regola» conclude Tajani. 

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