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ANIMALI
26 Marzo 2024 - 16:36
Al mondo, in libertà, ce ne sono solo 500. Vederne uno quindi è già una grande fortuna, ma quattro in una volta sola rappresentano un evento davvero eccezionale. Se poi sei pure una studentessa in Scienze naturali, è quasi come vincere al Superenalotto.
Questo è quello che è capitato a Viola Rebecca Prin-Derre, studentessa all'Università di Torino che pochi giorni fa, mentre stava facendo una passeggiata in Val di Susa, in provincia di Torino, si è imbattuta in 4 rarissimi esemplari di Ibis Eremita, un uccello tra i più rari (e protetti) del mondo: «Ero in un bosco di Avigliana - racconta - quando li ho visti. Amo gli animali ed amo studiarli, quindi già vederne uno così "strano" e particolare mi ha sorpresa e stupita. Quando li ho visti, mi sono avvicinata e ho capito di cosa si trattava quando ho notato che avevano il sistema di rilevazione. E' stata una grande emozione». Gli Ibis Eremita infatti sono "seguiti" passo-passo dagli studiosi con appositi rilevatori Gps che consentono di sapere dove si trovano. Ma Viola non si è avvalsa di questi strumenti: si è trattato di una coincidenza.
L'avvistamento degli esemplari di Ibis in Piemonte negli ultimi anni è aumentato in quanto la nostra regione si trova sulla loro rotta migratoria dalla laguna di Orbetello, dove svernano, al nord. Si tratta di un gruppo di Ibis discendenti di alcuni esemplari provenienti dallo zoo di Vienna e rimessi in libertà nel tentativo di facilitarne la riproduzione: la rotta migratoria venne loro "insegnata" con l'utilizzo di alcuni ultraleggeri e dagli esemplari originari è stata poi "tramandata" ai discendenti, che adesso la ripercorrono transitando dal Piemonte. L'avvistamento di 4 esemplari tutti insieme resta però un evento fuori dall'ordinario.
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