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Alla Mole
02 Luglio 2024 - 17:47
Uno spazio permanente per i videogiochi nell’Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema: l’idea del direttore Domenico De Gaetano da ieri è realtà, è la Video Game Zone, e permette all’arte dei “games” di trovare un suo prestigio nell’edificio più iconico della città. «Da oggi - spiega il direttore - la nostra diventa una delle prime istituzioni al mondo a fare questo passo, dopo Melbourne e Seattle. La domanda che ci siamo fatti è stata: come parlare della contemporaneità? Pensiamo di averlo capito».
Non si potrà giocare nel museo ma si potranno approfondire segreti e meccanismi di alcuni tra i titoli più noti: il nuovo percorso espositivo permette di immergersi in questo mondo grazie a una proiezione centrale che propone un montato di film e serie tv che hanno citato, omaggiato o si sono ispirate al videogioco e alla gaming culture, dalle grandi produzioni hollywoodiane al cinema indie, dal mitico “Tron” del 1982 a “War Games - Giochi di Guerra” e “Super Mario Bros.”, da “EXistenZ” di David Cronenberg alla prima stagione di “The Last of Us”.
Ci sono anche quattro postazioni audiovideo che mostrano le intro e i trailer dei videogiochi e altri materiali che ne raccontano il processo di realizzazione, teche espositive contenenti concept art e appunti, documenti di design e oggetti provenienti dai vari universi narrativi videoludici.
«Il cinema e il videogioco – aggiunge De Gaetano – hanno caratteristiche, strutture, personalità e metodi di fruizione totalmente diversi, ma le intersezioni e le influenze reciproche sono innumerevoli e sempre più evidenti. Abbiamo creato uno spazio unico nel suo genere, perfettamente inserito nel percorso museale. Inizia così un percorso di acquisizione di opere, di studio e ricerca, il tutto volto alla realizzazione di una mostra che vedrà la luce nei prossimi anni».
Un’altra novità legata ai videogiochi è la creazione di una speciale Stella della Mole color blu elettrico da assegnare a grandi nomi di questa arte: il primo a riceverla, prima di tenere una masterclass, è stato David Cage, fondatore di Quantic Dream. «Sono onorato di essere il primo ad avere questo premio e di vedere i videogiochi ricevere tale attenzione: è un premio alla carriera ma sento di non essere ancora alla fine della mia! - ha detto -. Ormai sono 27 anni che lavoro in questo campo, ho sempre sostenuto l’idea che i videogiochi siano una forma di espressione creativa, come il cinema o la letteratura. L’apertura di uno spazio permanente dedicato ai videogiochi è una pietra miliare per i media interattivi.
«Sono onorato di essere il primo ad avere questo premio e di vedere i videogiochi ricevere tale attenzione: è un premio alla carriera ma sento di non essere ancora alla fine della mia! - ha detto -. Ormai sono 27 anni che lavoro in questo campo, ho sempre sostenuto l’idea che i videogiochi siano una forma di espressione creativa, come il cinema o la letteratura. L’apertura di uno spazio permanente dedicato ai videogiochi è una pietra miliare per i media interattivi. Sono onorato che siano esposti i nostri giochi “Heavy Rain” e “Detroit: Become Human”. Videogiochi e cinema si influenzano a vicenda per spingere i confini della narrazione».
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