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Cronaca

Scontri contro le forze dell'ordine a La Cassa

Ora si cerca di identificare i 500 giovani del rave party

Si sono concluse poco fa le trattative per fermare il rave party a La Cassa, nella ex fabbrica "Chemia Tau". Nelle ore di trattativa si sono susseguiti scontri e proteste contro le forze dell'ordine.

All'apertura dei cancelli i mezzi partecipanti al rave hanno cominciato ad accelerare rischiando di investire alcuni militari. Una Peugeot ha urtato tre poliziotti, speronando anche anche due auto delle forze dell'ordine. Vengono segnalati diversi feriti, di cui 11 agenti e 3 carabinieri.

Alla fine risultano 145 veicoli controllati e 350 persone identificate, che ora rischiano la denuncia per il nuovo reato di "rave party". Sequestrati poi casse e mixer utilizzati dai partecipanti al rave.

«Chi si organizza per occupare illegalmente spazi pubblici, infrange la legge e soprattutto aggredisce le forze dell’ordine è un delinquente - dichiara Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte - La mia piena solidarietà va alle donne e agli uomini in divisa, presi di mira da un’orda di irresponsabili che hanno scambiato la libertà con l’impunità. Lo Stato non può tollerare simili atti di guerra urbana. Il decreto rave voluto dal Governo Meloni si conferma uno strumento indispensabile: tolleranza zero verso chi calpesta la legalità e semina caos. In Piemonte non c’è spazio per chi sfida lo Stato con la violenza: la risposta sarà sempre dura, decisa e senza sconti».

Aggiunge Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fdi alla Camera: «Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine che anche in queste ore, in contesti difficili e pericolosi, stanno garantendo la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità». Per la deputata è «inaccettabile quanto accaduto oggi, che si aggiunge ai gravissimi fatti di ieri a Milano, dove un corteo pro Palestina si è trasformato nell’ennesimo scenario di tensione e violenza, con agenti aggrediti e città ostaggio di frange estremiste. Chi attacca un poliziotto o un carabiniere, attacca lo Stato. Fratelli d’Italia continuerà a difendere con forza e senza ambiguità il lavoro dei nostri agenti».

Duro anche il commento di Luca Pantanella, segretario provinciale del sindacato Fsp: «Abbiamo assistito anche oggi all’ennesimo episodio di rave party abusivo con conseguente scontro contro le forze dell’ordine, a distanza di poche settimane dal precedente accaduto a Moncalieri - Complice anche quanto accaduto con la sentenza Askatasuna, c'è stato un alleggerimento delle imputazioni, creando ulteriormente il clima della certezza di farla franca e di combattere le regole in ogni dove». Prosegue il sindacalista: «Oggi, tra l’altro, sono dovute intervenire forze che erano di vigilanza alla Tav e nella Città di Torino, indebolendo di fatto un servizio ai cittadini perbene. Alcuni agenti sono stati circondati, buttati a terra e una volta sfilato il casco sono stati presi a calci e pugni: questi sono i “cittadini per bene che fanno le feste innocenti” e su cui si grida allo scandalo se poi prendono delle manganellate». Per Pantanella, invece, si tratta di «gruppi criminali e sovversivi che operano indisturbati finanziandosi con questi rave party abusivi a suon di alcol e droghe quasi a dire "Viva il festival dell’illegalità", certi di essere comunque protetti da un sistema giudiziario debole e da una parte di politica che conta platealmente sui loro voti abbandonando i valori della democrazia che dovrebbero invece rappresentare. Chiediamo una svolta su questi episodi, con il massimo delle pene e dei lavori socialmente utili perché paghino alla collettività gli illeciti che hanno compiuto».

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