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22 Giugno 2021 - 09:35
Un’operazione che ha visto coinvolto tutto il territorio nazionale, quella condotta dalla Guardia di Finanza di Torino che ha portato al sequestro di oltre 500 tonnellate di "semi di sesamo" contaminati da "ossido di etilene".
Le indagini dei Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego sono state intraprese all’esito del controllo economico-finanziario del territorio operato quotidianamente dalle Fiamme Gialle del capoluogo piemontese e di preliminari approfondimenti svolti a seguito di segnalazioni inoltrate da alcune associazioni di consumatori, che avevano evidenziato la presenza della citata sostanza tossica nelle derrate alimentari provenienti dall’estero.
Sulla base di questi elementi, i Baschi Verdi hanno avviato il monitoraggio delle attività commerciali interessate dalla vendita dell’alimento, sottoponendo ad analisi chimiche alcuni campioni, sia di semi di sesamo, sia di prodotti contenenti tale ingrediente, reperiti sugli scaffali di esercenti al dettaglio, anche della grande distribuzione organizzata, attivi a Torino. Dalle risultanze di tali accertamenti è emerso che la concentrazione del composto chimico pericoloso superava, in alcuni casi, di 520 volte la dose massima prevista dalla normativa di settore.
Pertanto, i Finanzieri, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito oltre 50 perquisizioni su buona parte del territorio nazionale, da nord a sud, presso depositi, aree portuali e stabilimenti per la produzione o l’impacchettamento di alimenti contenenti sesamo destinati ad ignari consumatori finali. La contestazione mossa nei casi di irregolarità è quella di commercio di sostanze alimentari pericolose nei confronti di oltre trenta imprenditori italiani, in concorso con i loro fornitori esteri, fattispecie che prevede pene che possono raggiungere i dieci anni di reclusione per chi ha utilizzato i composti chimici in maniera impropria ovvero irresponsabile, o per chi li ha commercializzati con consapevolezza del rischio nei confronti del consumatore.
L’attività di osservazione del fenomeno propedeutica all’indagine ha infatti consentito di constatare come nell’ultimo anno in Italia continuino a susseguirsi segnalazioni di rischio sui semi di sesamo e sui prodotti che li contengono, soprattutto per quelli provenienti dall’India, dalla Cina, dal Paraguay e dall’Argentina, con livelli di ossido di etilene oltre i limiti previsti dalla legge.
Tale sostanza viene utilizzata come conservante ed antiparassitario durante il trasporto intercontinentale dell’alimento, ma in Europa è sottoposta a limitazioni specifiche per quanto riguarda l’uso alimentare che non trovano equivalente in altri Paesi.
L’attività conclusa dalla Guardia di Finanza conferma l’impegno profuso dal Corpo a tutela sia del consumatore, sia degli imprenditori rispettosi delle regole. Nel contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, l’azione di controllo posta in essere dalle Fiamme Gialle è volta a garantire una protezione efficace degli acquirenti e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.
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