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IL CASO
22 Agosto 2023 - 15:38
La macchinetta del caffè del bar di via Roveda è spenta. I piatti della famiglia di Savino sono sul piano della cucina, coperti con degli strofinacci. Sua moglie non può lavarli. Da domenica sera l’acqua non esce più dai rubinetti delle case. Un’intera via della Circoscrizione 2, più di duemila persone senz’acqua a causa della rottura dell’autoclave.
Un problema che con questo caldo bestiale sta diventando un enorme disagio per le famiglie. Soprattutto per anziani, disabili e bambini. «Mia mamma ha 88 anni, le vado a prendere l’acqua nelle vicine fontanelle della via», racconta Domenico Bono. Come lui tutti i residenti si mettono in fila per riempire secchi e taniche di acqua dai turet di via Roveda e della vicina via Negarville. «Ci sono code già alle 5 della mattina – dice Ida del bar family – vedere gli anziani esasperati raccogliere l’acqua mi fa tenerezza». Insieme ad Ida, nel bar di via Roveda lavora Monica. «Non possiamo fare caffè, nulla, da 72 ore – spiega Monica – e pare che la cosa andrà avanti per parecchi giorni». Sembrerebbe che risistemare l’autoclave sia più difficile del previsto.
Mancano addetti ai lavori e le bombole del gas necessarie per saldare la tubatura sono difficili da trovare. La termoidraulica Mirafiori «sta ancora lavorando – chiarisce Marco, mentre riempie la sua tanica d’acqua – pare che Smat manderà una cisterna per la via». Anche la Circoscrizione si è attivata per aiutare i residenti, aprendo un servizio docce al campo sportivo crocetta. «Ma la situazione ormai è diventata insostenibile», conclude Marco, «speriamo si risolva al più presto».
Un auspicio anche della Circoscrizione, che continuerà a monitorare la situazione. «Stiamo cercando di allertare le associazioni di volontariato – ha annunciato il presidente Luca Rolandi – per aiutare le persone che hanno più bisogno».
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