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IL COLLOQUIO

Bruno Segre dopo l'annuncio della sua dipartita: «Che tristezza scoprire di essere morto»

La reazione dell'ex partigiano il giorno dopo "lo spiacevole annuncio"

Non ha troppa voglia di scherzare, l’avvocato Bruno Segre, il giorno dopo lo «spiacevole annuncio» della sua morte. La notizia della sua dipartita è stata presto smentita dalla badante dell’avvocato, ma le condoglianze e dimostrazioni d’affetto da parte del mondo della politica torinese non si sono fermate prima di alcune ore.

«Sono molto depresso per quanto è successo» confida Segre. «Questa faccenda mi ha fatto venire in mente un episodio che è successo prima della guerra – racconta -. C’era un giornalista che inciampò e i giornali pubblicarono che era morto. Lui chiarì subito che era ancora vivo, ma dopo pochi giorni morì davvero e nessuno pubblicò nulla di lui, perché non erano sicuri se fosse vivo o morto. Capisce, i casi della vita».

Neppure la superstizione che dietro a un errore possa esserci un augurio di buona salute sembra rallegrare l’ex partigiano. «Ma cosa vuole che mi allunghi ancora la vita. A 105 anni sono stufo, mi annoio. Leggo, scrivo, metto a posto le monete… Il tempo passa e io sono qui recluso nel mio alloggio».

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