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La storia
18 Marzo 2024 - 20:27
«Me la ricordo come fosse ieri quella notte. Un istante che mi ha cambiato la vita, a cui ripenso ancora e ancora, con malinconia e un filo di gratitudine». Così Massimiliano Latorre, uno dei due marò che nel 2012 rischiarono di ricevere la pena di morte in India, apre il suo intervento durante presentazione del libro "Il sequestro del marò" svoltasi questo pomeriggio nella sala principale dell'hotel Luxor di via Gioberti 17, in centro a Torino.
La voce spezzata e lo sguardo commosso, di fronte a una sala gremita con oltre cento persone, presenti per assistere alla testimonianza del militare italiano finito al centro di uno dei più importanti fatti di cronaca nazionale degli ultimi dieci anni.
«Più e più volte mi sono detto che se mai fossi riuscito a tornare in Italia vi avrei ringraziati tutti con una stretta di mano, per le manifestazioni in mio sostegno, il supporto sui social, e il tempo che mi avete dedicato - dice Latorre - oggi sono finalmente libero e posso farlo, grazie a tutte le persone che si sono batture per me». Durante l'evento sono intervenuti anche gli onorevoli di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza e Fabrizio Comba, in senatore Giulio Terzi di Sant'Agata e Paola Ambrogio, e il dirigente regionale Roberto Ravello. A fine evento foto, firmacopie e strette di mano.
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