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LA TRIBUNA ELETTORALE

Disabato sfida Cirio: «Con noi, un piano di rilancio per la sanità» - IL VIDEO

Sarah Disabato candidata presidente per il Cinque Stelle

Sarah Disabato sfida il presidente Alberto Cirio. «Il Piemonte non doveva cambiare velocità? Io ho visto solo una retromarcia».

Perché gli elettori dovrebbero votare i 5 Stelle?
«Il M5s è una valida alternativa alla stagnazione prodotta dal centrodestra e dal centrosinistra in questi anni. Abbiamo sempre dimostrato di essere in grado di portare a termine i nostri programmi a livello nazionale a in Comune con la giunta Appendino. Ora lo vogliamo fare anche in consiglio regionale».
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Cirio?
«Si è presentato cinque anni fa con uno slogan, “Un’altra velocità per il Piemonte”, ma ho visto soltanto una retromarcia. Dal punto di vista della tutela della sanità pubblica si sono fatti tantissimi passi indietro. Penso ai tagli ai servizi e alle privatizzazioni».
Questa fondamentalmente sarà una sfida a tre. Cosa vi distingue dalle altre forze in campo?
«Abbiamo dimostrato di essere coerenti. Immaginiamo una sanità pubblica accessibile a tutti. Vogliamo proporre un vero e proprio piano di rilancio, a partire dalle assoluzioni del personale sanitario. C’è stata anche una tirata di orecchie da parte della Corte Costituzionale. Cirio poi si è dimenticato di fare la cosa più importante: stendere il piano sociosanitario della Regione Piemonte».
Che risultato si aspetta dopo il rifiuto campo largo del vostro presidente Conte?
«Il Pd dice di essere per una sanità pubblica, in realtà il campo largo ha vacillato proprio su un tema importante come quello del finanziamento delle nuove opere di edilizia ospedaliera. Il M5s ha messo un punto fermo: gli ospedali devono essere costruiti con fondi pubblici».
Quale sarebbe la sua priorità in caso di vittoria?
«Sicuramente dobbiamo partire dalla stesura del Piano sociosanitario. Non è vero che i fondi non ci sono. Il Governo Conte ha aumentato il Fondo Sanitario Nazionale di ben 12 miliardi».
Lei sarebbe favorevole all’arrivo dei cinesi, e quindi di un costruttore straniero di auto in Italia che affianchi Stellantis nella produzione?
«Ad oggi Stellantis non ha annunciato nuovi investimenti, nuove produzioni. Noi abbiamo bisogno di qualcuno che creda nel nostro territorio. E quindi ben vengano i cinesi. Però attenzione, prima di tutto bisogna valorizzare i lavoratori e le lavoratrici».

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