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LA TRIBUNA ELETTORALE

Canalis (Pd) guarda al futuro: «Aiutiamo i lavoratori con le sfide dell'intelligenza artificiale» (IL VIDEO)

Sanità e lavoro i temi cardine della ricandidatura della consigliera

Sanità e lavoro sono le priorità per la consigliera del Pd, Monica Canalis. Dopo aver portato a casa l’approvazione della legge regionale sul Terzo Settore, ora Canalis mira a dominare le trasformazioni derivanti dall’intelligenza artificiale.

Perchè gli elettori dovrebbero affidare il governo della Regione al centrosinistra?
«L’80% del bilancio regionale è dedicato alla sanità. Nel 2017 eravamo primi in Italia per la nostra sanità. Oggi siamo settimi. Non ci si può nascondere dietro gli anni della pandemia per giustificare questo arretramento, che ci vede dietro Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Marche, Veneto e Bolzano».
In questo senso, se dovesse dare un giudizio ai cinque anni di governo di Alberto Cirio quale sarebbe?
«Cirio si è comportato come un pompiere: quando scoppiava qualche incendio, lui arrivava e cercava di spegnerlo. Quello che è mancato è una programmazione, non basta spegnere focolai qua e là. Abbiamo bisogno di programmare almeno i prossimi 5 e 10 anni: sappiamo che la nostra regione è anziana, quindi avremo più bisogni sanitari. Finora si è proceduto a spizzichi e bocconi».
C’è un progetto che ha portato a termine di cui va particolarmente fiera?
«Si, l’approvazione della nuova legge regionale sul Terzo Settore. Il Piemonte è ricco di realtà che operano nel no profit in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo ed educativo. Questa legge è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale e credo sia un risultato tecnico e politico importante».
Se venisse eletta, a quale provvedimento metterebbe subito mano?
«Credo la priorità sia il lavoro. Nelle nostre vite sta arrivando l’intelligenza artificiale, uno strumento tecnologico nuovo che può dare diverse opportunità al Piemonte, ma - se mal gestito - può fare anche molti danni. Chi oggi ha un lavoro non ha le competenze necessarie per affrontare questo nuovo fenomeno. Credo che una regione come la nostra, con il bagaglio di formazione professionale che possiede, debba governare i processi. Dobbiamo aiutare i nostri lavoratori ad affrontare la novità dell’intelligenza artificiale, aiutandoli nel migliorare le loro competenze digitali».

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