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LA POLITICA
05 Giugno 2024 - 11:35
Ultime batture della campagna elettorale, in redazione il direttore Beppe Fossati con Mino Giachino ex sotto segretario dei trasporti e oggi candidato al consiglio regionale per Fratelli d'Italia.
Che cosa l'ha spinta a questa avventura elettorale in questo clima anche un po', come dire, contrastato a Torino?
"Come lei sa direttore io sono impegnato in politica da anni, ho avuto esperienze importanti con l'amministratore delegato della Fiat, ho collaborato quattro anni con Berlusconi e con Gianni Letta. In più ho lavorato nelle aziende di trasporto: da 30 anni mi occupo di logistica e vorrei portare la mia esperienza di governo e la mia competenza nel settore dei trasporti e delle infrastrutture che sono sempre più essenziali al rilancio economico del paese e del nostro Piemonte in Regione perché negli ultimi cinque anni si sono fatte tante cose ma il Piemonte è ancora fermo"
Lei è diventato noto come il "Signor Si-Tav" quando è riuscito a portare in piazza, dopo il niet dei grillini all'alta velocità, 40mila persone. Oggi sta diventando il signor "Si-Auto". Ecco, mi spiega qual è il parallelismo fra il tunnel, l'alta velocità e la fabbrica, perché Torino ha un problema di fabbrica a Milafiori?
"Allora, i trasporti servono per le persone e le merci. Se una regione perde le fabbriche, diminuiscono anche i trasporti, diminuiscono le esportazioni e quindi diminuisce la ricchezza prodotta: è stato un errore non avere difesa sull'industria dell'auto, perché l'industria dell'auto non è soltanto la Fiat, sono le 2.200 aziende dell'indotto che sono nate a fianco della Fiat, perché la macchina ha più di mille componenti, prodotto ognuno, e quindi sia l'infrastruttura, perché il trasporto green su rotaia, persone e merci, e ci danno il futuro, quell'infrastruttura lì tra 100 anni sarà ritenuta infrastruttura principale della storia che abbiamo"
Torniamo un attimo a Mirafiori, Fiat adesso Stellantis e all'indotto. Questo patrimonio straordinario va difeso, lei lo ha detto e lo sta facendo, ma quali saranno secondo lei le mosse necessarie e cosa potrà fare la Regione per far riconquistare punti a questo patrimonio?
"La Regione deve spingere il piano Urso, il piano del Governo che ha svoltato sulla politica industriale dell'auto perché negli ultimi vent'anni chi ha governato a livello locale e a livello nazionale ha assistito alla discesa della produzione di auto da 1.900.000 all'anno a 460.000 senza fare nulla: il sindacato non ha fatto neanche scioperi, il piano Urso svolta. Dice il Governo a Stellantis: "Io ti do i soldi, ti aiuto e aiuto l'azienda dell'indotto, però voi dovete darmi l'aumento della produzione di auto in Italia a un milione l'anno, come per la Francia, come per la Germania, come per la Spagna. Questo per noi è un rilancio. Mirafiori non sarà più soltanto la fabbrica del riciclo, ma sarà una fabbrica dove si faranno automobili a cominciare dalla 500 ibrida"
Un'ultima domanda: in questa città qual è l'effetto sociale che ha trovato sviluppo con la crisi dell'auto e che cosa si potrà fare per invertire la tendenza e che cosa farà lei, mi auguro, se sarà in Consiglio Regionale?
Guardi, l'avete scritto voi sul giornale: la diminuzione della crescita economica dovuta alla diminuzione della produzione di auto ha fatto sì che sparissero i negozi di commercio. Il primo effetto è il calo del commercio, arriva di lì, no? Perché la città si è impoverita L'auto dava alla città un contributo superiore a quello che dà al turismo. Noi non dobbiamo rinunciare al turismo, ma l'auto è fondamentale perché ci dà più soldi agli operai e ci dà più ricerca scientifica, più futuro".
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