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La protesta
04 Luglio 2024 - 15:00
Lavoratori della Lear davanti alla Regione Piemonte per chiedere più garanzie sul loro futuro. Un’assemblea pubblica indetta da Fiom, Fim e Uilm per «tenere alta l’attenzione» su una situazione «drammatica». L’ammortizzatore sociale per la storica azienda di selleria della Maserati è in scadenza e non si conosce l’identità dell’unica realtà che si è fatta avanti per reindustrializzare lo stabilimento di Grugliasco.
Sono 395 le operaie e gli operai che chiedono certezze, sia al tavolo ministeriale sia alle istituzioni locali. Il tavolo di crisi del Mimit, riunitosi ad inizio mese, non ha portato i risultati sperati e la reindustrializzazione della Lear è frenata a causa di «un rallentamento degli ordinativi nel settore dell’elettrificazione».
Ambito in cui opere l’investitore interessato alla Lear. «A quanto abbiamo appreso si tratterebbe di una realtà finanziata da Cassa Depositi e Prestiti – ha spiegato Tonino Inserra della Fiom Cgil –. Ma il tema reale è che non ci sono i volumi». Ad inizio anno si erano annunciata una produzione di 7.000 pezzi, poi ridotti a 4.000 a metà anno.
«Al momento siamo a 700, probabilmente chiuderemo l’anno a 1.500 – ha proseguito Inserra –. C’è poi il tema della cassa. Gli ammortizzatori sociali non durano per sempre». Il settore dell’auto, indubbiamente in crisi, risente di carica di lavoro sempre più esigui, soprattutto per le commesse Maserati di Mirafiori. «Se l'automotive si riduce - ha commentato Igor Albera segretario Fim Cisl Stellantis -. Torino continuerà a svuotarsi. La politica ci spieghi quali sono le alternative. Non ci vengano a dire che la città può basare la propria economia sul turismo. L’industria non si rimpiazza dall’oggi al domani».
Dei quasi quattrocento lavoratori, la Lear conta «il 30% di donne e moltissime persone con più di 55 anni di difficilissima ricollocazione – ha sottolineato Domenico Ciano, Fim Cisl –. Siamo convinti di essere i primi di una catastrofe annunciata. Ci va una presa di posizione da parte delle autorità, che si faccia qualcosa di reale e concreto».
L'assessore regionale Elena Chiorino
In mattinata è intervenuta anche la vicepresidente della Regione con delega la lavoro, Elena Chiorino. «Stiamo seguendo il tavolo di crisi e nei prossimi giorni capiremo come poter essere utili rispetto ad una reindustrializzazione – ha dichiarato Chiorino –. Faremo in modo che ogni singolo lavoratore non venga lasciato solo». Il prossimo incontro con il Mimit, al quale sarà presente anche il Ministero del Lavoro, è previsto per il prossimo 23 settembre.
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