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borgo campidoglio

Costretti a pagare per tornare a casa. «No alla pedonalizzazione»

Questa mattina la manifestazione per dire no alla chiusura al traffico

Un grande e forte “no”. I residenti di Borgo Campidoglio sono scesi in piazza e hanno fatto sentire ancora una volta la loro voce, protestando contro il progetto di pedonalizzazione del quadrilatero compreso tra corso Svizzera e le vie Netro, Cibrario e Balme, approvato dal Comune su proposta della Circoscrizione 4 con l’obiettivo di rendere il quartiere più vivibile.

Poche decine di persone, poi diventate 50, poi 60, poi di più, presentatesi questa mattina in piazza Zamenhof, all’incrocio tra corso Svizzera e via Musiné, su invito della Lega, per prendere parte a una manifestazione organizzata per contestare pubblicamente la realizzazione di un’altra Ztl in una zona in cui, di recente, sono già state pedonalizzate altre tre vie, e che al momento non sembra sentire la necessità di un intervento simile.

«Più di 700mila euro sono stati investiti in questo quartiere negli ultimi dieci anni, e nessuno di questi ha portato a interventi utili per valorizzarlo o per semplificare la vita a chi ci abita - ha dichiarato una residente durante la manifestazione - ora vogliono bloccare il traffico in un’area già sicura, in cui passano poche auto, costringendoci a pagare anche per tornare a casa».

Cinque varchi di ingresso con altrettante telecamere pronte a sanzionare chiunque circoli al suo interno, attive ventiquattr’ore al giorno e sette giorni su sette, che una volta posizionate costringeranno i residenti ad acquistare un pass annuale per poter circolare senza problemi. «Non siamo contro le pedonalizzazioni, purché siano sensate - spiega il consigliere leghista della Circoscrizione 4 Carlo Morando, organizzatore del presidio - in questo caso, si sta pedonalizzando un’area in cui non si è verificato un singolo incidente da quasi due anni a questa parte, in cui circolano pochissime auto, e che di fatto costringerà tutti i residenti a pagare un pedaggio per tornare a casa. Una raccolta firme con quasi 400 adesioni per interrompere il progetto è già stata presentata. Il Comune valuti soluzioni alternative».

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