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gli incidenti

Politecnico assediato da Aska: ecco gli scontri con la polizia

Ateneo militarizzato per l'arrivo di Tajani (costretto a passare da un ingresso secondario e a fiondarsi nei sotterranei)

Momenti di tensione oggi, venerdì 21 febbraio, al Politecnico, da ieri sera occupato dai collettivi studenteschi. In tarda mattinata un gruppo composto da una cinquantina di antagonisti (tra cui i membri del centro sociale Askatasuna) si è scontrato con la polizia schierata in tenuta anti-sommossa. L'occasione era l'arrivo a Torino del ministro Antonio Tajani per l'inaugurazione dell'anno accademico. Il ministro, per evitare l'assalto di Aska, è stato costretto ad utilizzare un ingresso secondario e a fiondarsi direttamente nei sotterranei, per poter parlare all'anno accademico evitando il contatto con gli antagonisti.

I collettivi studenteschi, che hanno esposto striscioni contro il ministro Tajani e uno dei lenzuoli è stato anche appeso sul tetto del Poli, si sono divisi in due gruppi. Uno ha tentato di entrare da corso Duca, l'altro gruppo ha invece provato l'ingresso da corso Castelfidardo. Davanti, però, i collettivi hanno sempre trovato la polizia a sbarrare la strada. 

Dopo le tensioni e gli scontri, arrivano le reazioni del mondo politico. Così la deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli: «Ancora una volta Torino è teatro di un brutto spettacolo che fa male alla città. Il ministro Tajani ha la nostra solidarietà. Le sue parole di riconoscimento del lavoro piemontese tolgono ogni alibi alle polemiche nei confronti suoi e del governo. Ciò che non ha alibi è invece il costante tentativo di minacciare le istituzioni, di svilirne gli sforzi, di fare violenza. Avviene a Torino in maniera ormai preoccupante ed è ora che tutti prendano atto che questa città - conclude Montaruli - non è laboratorio di un legittimo dissenso ma covo di un inammissibile attacco allo Stato». Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino, dichiarano: «Il sindaco Lo Russo ha consegnato le chiavi della città agli eversivi, agli anarchici, ai collettivi studenteschi, a tutto quel coacervo di anarco-insurrezionalisti ai cui voti la sua maggioranza non vuole proprio rinunciare. L’aggressione al vicepremier Tajani è solo l’ultimo capitolo di una città allo sbando sotto il profilo della sicurezza e della cultura della legalità e della democrazia. A questo punto Lo Russo abbia il coraggio di assegnare la cittadinanza onoraria ad Askatasuna e affini».

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