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11 Aprile 2025 - 06:11
Un paio di occhiali da vista e un cd sui sedili anteriori. Un faldone di lettere mai aperte riposte nella tasca laterale dello sportello guidatore. Questi gli oggetti che da circa sette anni l’ex condomino di via San Donato 27 di origini senegalesi ha abbandonato nella sua Opel Corsa blu elettrico, prima di fuggire senza pagare più l’affitto.
L’immobile è poi stato pignorato ma l’auto - ormai un rottame - è rimasta lì, perché senza una raccomandata, con relativa ricevuta di ritorno per attestare la sua “presa visione”, non può essere rimossa. E il destino beffardo del condominio non si ferma qui, perché oltre a non poter essere rimossa, l'auto blocca anche i lavori di rifacimento del cortile interno: «Abbiamo dovuto chiedere alla ditta di “adattare” i ponteggi all’auto ma non potremo rifare né il pavimento, né il sistema fognario», racconta Mariella Grisà, condomina di via San Donato 27. «Inizia a perdere liquidi, abbiamo mandato raccomandate e segnalazioni ma niente. Chiediamo alle istituzioni che ci diano una mano per risolvere», il suo appello.
E’ dal 2018 circa che dell’uomo non si sa più nulla, figurarsi se si ha una sua ricevuta di ritorno. «Viveva di espedienti. L’auto veniva usata come deposito di sostanze o ricovero di suoi “conoscenti” che non sapevano dove andare», spiega un condomino storico. «C’erano persone che dormivano in cantina e di cui abbiamo dovuto chiedere lo sgombero. Entrava pure gente con coltelli», aggiunge invece l’amministratore del condominio Gian Luca Milani.
E come “ricordo” dell’uomo l’auto, oggi poco più di un rudere, di cui i condomini stanno cercando in tutti i modi di disfarsi. Il corpo di Polizia municipale, infatti, sulla scorta del Decreto legislativo n. 152/06, che all’articolo 192, comma 3, «impone l’obbligo della rimozione di veicolo fuori uso costituente veicolo e abbandonato su area privata, nonché il regolare smaltimento»…ma deve verificare prima se possibile risalire al proprietario.
Al modulo inoltrato dall’amministratore al reparto di Sicurezza stradale integrato della Municipale di Torino il 17 maggio del 2024 non ha, così, ancora fatto seguito una risposta formale. «A telefono si sono trincerati dietro il fatto che bisogna attendere la raccomandata - spiega Milani -, ma ci pare improbabile riuscire a recuperarla». Tra le lungaggini burocratiche e l'irreperibilità dell'uomo così, sembra impossibile, per gli inquilini, potersi liberare a breve del rifiuto.
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