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LA PROTESTA

Imbrattate le vetrine del Consiglio regionale: protesta di Extinction Rebellion a Torino

Davide Nicco: "Gesto inaccettabile, causano danni che paghiamo tutti. Grave anche l’uso improprio del logo istituzionale"

Una nuova azione violenta di Extinction Rebellion ha preso di mira questa mattina l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) del Consiglio regionale del Piemonte, nel centro di Torino. Le vetrine dell’edificio sono state interamente ricoperte di manifesti affissi con colla e carta.

A condannare l’accaduto è stato il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, che in una nota ha parlato di un gesto «inaccettabile», sia per il danno materiale arrecato a un bene pubblico, sia per il messaggio fuorviante mandato con l’uso non autorizzato del logo ufficiale della Regione Piemonte. «È stato deturpato un bene pubblico, e anche utilizzato senza alcuna autorizzazione il logo ufficiale della Regione Piemonte, creando un grave fraintendimento in merito alla paternità del messaggio diffuso», ha dichiarato Nicco. «Ogni forma di espressione e di protesta è legittima e accettata in democrazia, purché si svolga nel rispetto delle persone, delle istituzioni e del patrimonio pubblico».

Oltre ai moduli, hanno consegnato centinaia di lettere contenenti le richieste del movimento; sono le stesse che il movimento porta da anni: che i governi agiscano ora informando la popolazione e con scelte democratiche. Sul modulo si legge: "portiamo il disappunto sull'amministrazione regionale". «Ci hanno detto di limitarci a usare i canali istituzionali che loro ci hanno dato, come se non fossero già stati tentati tutti. Non possiamo più limitarci a chiedere perfavore» afferma Elsa di Extinction Rebellion.

Il presidente ha sottolineato come in questo caso il limite della protesta sia stato «ampiamente superato», parlando del danno economico che l’intervento comporterà. «Colla e carta sono state spalmate su tutte le superfici vetrate dell'Urp, causando danni che ora richiederanno l’intervento degli addetti del Consiglio regionale per la completa rimozione dei manifesti e la pulizia delle vetrine», ha aggiunto. «Sono costi che ricadono sulla collettività». L’episodio è stato segnalato alla Digos, che ora valuterà l’accaduto e le eventuali responsabilità dei singoli partecipanti.

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