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Salone del Libro, l'attacco dei Pro Pal: scontri con la polizia

I manifestanti tentano di sfondare i cancelli del Lingotto

Un’altra giornata di protesta a Torino, che ha visto disordini prima al Campus Einaudi e poi al Salone del Libro (proprio nel giorno della sua inaugurazione).
Antagonisti e pro-Pal hanno interrotto un incontro dell’Unione dei giovani ebrei sul «diritto allo studio in contrasto all’antisemitismo in università» (evento che era stato annullato già due mesi fa da UniTo per problemi burocratici). I manifestanti, oggi, sono entrati e hanno impedito lo svolgimento del convegno. Dopo, come avevano annunciato sui social, si sono diretti verso il Lingotto dove, una volta radunatisi, hanno sfondato le transenne blu che guidano verso l’ingresso e si sono avvicinati alle cancellate metalliche.


Pronti ad accoglierli subito dietro, polizia in tenuta anti sommossa. Presente sul posto anche la Digos. Gli antagonisti hanno iniziato a battere sulle cancellate provocando le forze dell’ordine con i soliti insulti. Alcuni hanno cominciato a tirare delle foglie strappate dalle piante lì intorno e a tirarle attraverso le cancellate addosso ai poliziotti. Nel frattempo qualcuno è riuscito ad accedere e posizionare una bandiera di fronte all’ingresso principale del Salone: altri, invece, sono saliti sul tetto e anche lì hanno appeso una seconda bandiera.


Nel frattempo giù la situazione si è scaldata velocemente, gli antagonisti hanno forzato ma la polizia ha resistito e non li ha lasciati passare. Un copione che ricorda molto la protesta dello scorso anno, dove gli eventi avevano seguito la medesima scaletta.
Alcuni manifestanti hanno cercato - e trovato - lo scontro, mentre gli uomini in divisa hanno risposto con delle cariche di alleggerimento. Il contatto tra le due parti tuttavia è durato poco; circa un minuto. Immediatamente dopo i pro-Pal hanno annunciato una nuova manifestazione, prevista per sabato pomeriggio. Un corteo che partirá da Barriera di Milano e che, molto probabilmente, si concluderà con nuovi attacchi alla manifestazione editoriale del Lingotto. Anche quest’anno, come lo scorso, l’accusa che i movimenti muovono verso l’organizzazione riguarda i contenuti in programma: secondo gli antagonisti si tratta di un salone “schierato e sionista”. Eppure, all’interno, nessun simbolo riporta al conflitto del Medio-Oriente. A parte, ovviamente, le bandiere che gli stessi manifestanti hanno appeso, senza autorizzazioni, mentre i loro “colleghi” sfondavano transenne, attaccavano i poliziotti, ovviamente dopo aver censurato un evento in un ateneo universitario.

Non è la prima volta che il Salone del Libro diventa teatro di manifestazioni di questo tipo. Già l'anno scorso, i gruppi di Torino per Gaza, Non Una di Meno, Progetto Palestina CAU Torino e Hipster Democratici avevano fatto sentire la loro voce. Quest'anno, la protesta si è concentrata in particolare sull'incontro con Nathan Greppi, autore di "La cultura dell'odio", un libro che analizza le manifestazioni di odio nei confronti di Israele e del suo popolo nel mondo della cultura.

+++ notizia in aggiornamento +++

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