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LA TESTIMONIANZA

Raccolti e campi devastati dalla grandine, danni per milioni di euro a grano, mais, frutta e nocciole

Drammatica la prima stima degli effetti della violenta precipitazione di giovedì sera: il racconto in diretta di un coltivatore di Pralormo

Chicchi di grandine grossi come palle da golf, se non da tennis, capaci di forare le lamiere a protezione delle stalle. Raccolti di grano e mais devastati, noccioleti distrutti. Questo l'esito dei primi sopralluoghi condotti dagli agricoltori tra Torinese, Langhe, Roero e Monferrato. «Quando sono arrivato sul campo mi sono subito reso conto del danno che la grandine ha prodotto sulle nocciole: il raccolto è stato distrutto all’80%» racconta Fabio Novo che, già ieri sera, ha cominciato la conta delle perdite subite dopo la violenta precipitazione di giovedì pomeriggio. «Dopo le gelate e la siccità degli scorsi anni, eventi come questo rischiano davvero di mettere in difficoltà le nostre aziende». Non a caso, infatti, la Regione Piemonte ha chiesto subito lo “stato di calamità” avviando una prima ricognizione che proseguirà nei prossimi giorni per definire l’esatta portata dei danni. «Una stima, al momento, sembra impossibile ma di certo gli effetti immediati sono già sotto gli occhi di tutti» commenta l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa.

Una prima ricognizione dei tecnici dell’Arpa ha stabilito che risultano colpiti in maniera particolare i comuni di Santena, Poirino e Pralormo, nel Torinese, Cisterna d’Asti, San Damiano d’Asti, San Giorgio Scarampi, Serole e Roccaverano nell’Astigiano, Montà, Santo Stefano Roero, Moltaldo Roero, Canale, Castellinando d’Alba, Priocca, Vezza d’Alba, Castagnito, Guarene, Piobesi d’Alba, Corneliano d’Alba, Barbaresco, Neive, Alba, Treiso, Mango, Cossano Belbo, Rocchetta Belbo, Trezzo Tinella, Castino, Cortemilia nel Cuneese, e Spigno Monferrato, nell’Alessandrino.

Secondo le previsioni meteo, invece, tra il pomeriggio di oggi e la prossima notte un’ondulazione depressionaria in movimento dalla penisola iberica verso il Nord Italia riuscirà a indebolire temporaneamente l’area di alta pressione di matrice africana presente sul Mediterraneo, causando lo sviluppo di temporali sull’arco alpino in successiva estensione alle pianure. I fenomeni temporaleschi avranno intensità debole o moderata con locali forti picchi associati a grandinate e sostenute raffiche di vento discendente. In seguito ci sarà l’espansione dell’alta pressione africana con temperature e zero termico in aumento.

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