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Teatro Erba

«Gelindo deve avere un erede ma che sappia il piemontese»

Gian Mesturino in scena il 22 dicembre con la sua favola di Natale

Gian Mesturino

Gian Mesturino in "Gelindo"

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È tempo di Natale, è tempo di rivivere le nostre tradizioni, è tempo di “Gelindo”. Il pastore semplice, burbero e dal cuore d’oro che, per quella magia che avviene solo nelle favole, con la pecora sulle spalle va e viene dalla sua casa del Monferrato alla grotta di Betlemme per portare da mangiare al Bambino Gesù, quel pastore di nome Gelindo incontrerà anche quest’anno il pubblico del Teatro Erba. Lo farà domenica 22 dicembre alle ore 16 (in un’unica data) per raccontargli, nel dialetto monferrino, questa bella favola natalizia piemontese. Gian Mesturino sarà Gelindo in una edizione “storicissima” di Torino Spettacoli che avrà per protagonisti i Germana’s Erba’s talent e con la partecipazione di Elia Tedesco e Rosario Farò (l’incasso della serata sarà destinato alle borse di studio).

Lo scenografo, autore teatrale, architetto, nonché preside del Liceo Germana Erba, torna, dunque, a vestire i panni del personaggio cui diede veste teatrale 50 anni fa. «Quando lo interpretai per la prima volta avevo 20 anni - spiega Mesturino -. L’avevo scoperto quando andavo all’università. Cercavo un testo di epoca barocca e anche se questo si rifà piuttosto alla tradizione medioevale ne rimasi affascinato, metteva a confronto il mondo dei poveri e il mondo nobile. Lo misi in scena, insieme con dei gruppi folkloristici del Monferrato, nel teatrino della parrocchia di Solonghello. Di lì girammo per vari paesi ed erano gli stessi paesani a chiederci: quand’è che ci riportate Gelindo. Lo portammo anche a Torino».

Dove è diventato un must della Compagnia Torino Spettacoli. E anche della famiglia Mesturino. «Prima di sposarmi facevo interpretare la parte della moglie di Gelindo alle mie varie fidanzatine, quando mi sono sposato è toccato a mia moglie Germana Erba. Con lei ci siamo divertiti molto. Anche le mie figlie partecipavano, una faceva la Madonna, un’altra di un angelo, l’altra ancora la figlia di Gelindo».

Gelindo, invece, per tanti anni ha avuto la voce e il volto di Giovanni Mussotto, il Gianduja della Famija Turineisa. «Ma lo scorso anno – è ancora Mesturino - , per problemi di salute ha dato forfait, così all’ultimo momento ho dovuto farlo io. La stessa cosa è successa anche quest’anno con un altro attore». E per il futuro di Gelindo Mesturino guarda avanti. «Sto cercando qualcuno che possa interpretarlo, anche se è difficile trovare dei giovani che parlino piemontese».

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