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Arturo Brachetti ritorna al Teatro Alfieri con "Cabaret": il musical del West End riarrangiato dà il benvenuto agli spettatori torinesi

Il musical che esplora temi di politica, amore e libertà personale in un’epoca di grande incertezza

Arturo Brachetti ritorna al Teatro Alfieri con "Cabaret": il musical del West End riarrangiato da il benvenuto agli spettatori torinesi

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Dopo la prima produzione dell'autunno 2023, il Kit Kat Club ritorna sul palcoscenico torinese del Teatro Alfieri in Piazza Solferino per 10 sere, dal 9 al 19 gennaio 2025 con lo show musicale "Cabaret", condotto dal Maestro delle Cerimonie Arturo Brachetti.

Il musical, tratto dal romanzo di Christopher Isherwod "Goodbye to Berlin" e ispirato dall'omonimo musical creato nella Brodway inglese del West End, racconta le gesta di Cliff Bradshaw, giovane scrittore americano in cerca di ispirazione nella Weimar tedesca degli anni 30. Qui incontra la bella primadonna inglese del club Sally Bowles e l'Emcee che, come canta nel primo atto "Wilkommen", dice di lasciare tutte le preoccupazioni fuori dalla porta e di concentrarsi sulla bella musica, le belle donne e la bella vita. Il tutto mentre al di fuori l'influenza nazista si diffonde a macchia d'olio con una pericolosa ingenuità.

I personaggi conosciuti nello spettacolo originale saranno tutti presenti sul palco: Herr Schultz, il fruttivendolo ebreo spasimante di Fräulein Schneider, l'anziana affittuaria che da l'appartamento in cui Cliff sperimenterà la Berlino che cambierà sotto i suoi occhi e Ernst Ludwig, il primo tedesco che il giovane scrittore incontrerà al suo arrivo.

Da questo spettacolo era stato tratto anche un film del 1972, diretto da Bob Fosse, regista e ballerino che ha rivoluzionato il genere teatrale del jazz e la cui influenza viene ancora studiata e recitata dagli attori di Broadway. Successivi riadattamenti e riscritture sono state fatte negli anni 90 e più recentemente nel 2024, con attori di serie A.

La trasposizione italiana, alla sua prima produzione nel 2023, aveva ricevuto recensioni positive dai suoi spettatori definendolo "sorprendente": Brachetti è un vero proprio mago come Maestro delle cerimonie, con cambi d'abito dalla durata di un sbattito di palpebre e la sua versatilità nelle arti coinvolte nelle varie performances musicali. Un merito particolare era stato dato alla costumista Maria Filippi, che ritornerà a vestire gli attori e le ballerine che faranno sentire il pubblico come se fossero seduti ai tavolini del Kit Kat Club.

Ma la vera ragione per andare a vedere coi propri occhi questo musical senza tempo? L'imprevedibilità del suo finale. I fan del teatro musicale sanno molto bene che il finale di "Cabaret" ha la particolarità di cambiare ad ogni trasposizione (spoiler alert): quello del 1993 vedeva l'Emcee di Alan Cumming salutare gli spettatori vestendo non del suo vestiario scandaloso ma di un altro tipo di indumento, quello dei campi di sterminio nazisti con tanto di stella di Davide e triangolo rosa, segno del "crimine" dell'essere omosessuale. Mentre quello interpretato da Eddie Redmayne lo vedeva vestirsi con un completo grigio virile, segno di come alla fine lo stesso Maestro delle cerimonie, figura della libertà da ogni regola alla fine si è sottomesso al regime. Quindi chissà quale finale decideranno di adattare Arturo Brachetti e Luciano Cannito (co-regista con Brachetti), chissà se alla fine i protagonisti che prima ignoravano l'insidiosità dei nazisti ne usciranno vincitori o vittime.

Solo un modo c'è per scoprirlo: lasciare i propri guai fuori dalla porta, sedersi al Teatro Alfieri e lasciarsi trasportare dalla magia che solo il teatro sa manifestare.

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