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SCIENZA & FILOSOFIA

GiovedìScienza svela il mistero della coscienza: neuroscienza e filosofia a confronto

Può la scienza spiegare cosa significa essere coscienti? Un incontro tra esperti per esplorare il mistero della mente umana il 13 marzo al Polo del '900

GiovedìScienza svela il mistero della coscienza: neuroscienza e filosofia a confronto

Una sala del Polo del '900

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Qual è l’origine della coscienza? Esiste un’impronta neurale che distingue il pensiero consapevole da un semplice processo biologico? A queste domande cercheranno di rispondere Francesca Garbarini, professoressa di Neuropsicologia e Psicobiologia, e Alberto Voltolini, filosofo del linguaggio e della mente, nell’incontro di GiovedìScienza, in programma il 13 marzo alle 17:45 presso il Polo del ‘900.

Chi sono i relatori?

Francesca Garbarini, docente all’Università di Torino e direttrice del centro Human Science and Technologies, studia neuroscienze cognitive con un focus sulla consapevolezza corporea e motoria. Ha ottenuto un ERC Starting Grant per il progetto “MyFirstBody” e ha pubblicato, tra gli altri, L'uomo con tre mani (Il Mulino, 2019).

Alberto Voltolini, professore di Filosofia della mente, è un esperto di linguaggio e intenzionalità. Ha insegnato in diverse università internazionali ed è membro dell’Accademia delle Scienze di Torino. Tra i suoi lavori più noti, I problemi dell’intenzionalità (Einaudi, 2009) e Finzioni (Laterza, 2010).

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Tra le tante curiosità sul tema, una spicca per la sua singolarità: nel 1998, il neuroscienziato Christof Koch scommise una cassa di vino con il filosofo David Chalmers che, entro 25 anni, la scienza avrebbe trovato una chiara traccia neurale della coscienza umana. Nel 2023, Chalmers è stato dichiarato vincitore: ancora nessuno è riuscito a individuare una firma inequivocabile della coscienza nel cervello.Questa sfida, più che un semplice aneddoto, riflette le difficoltà e i progressi della ricerca su uno dei più grandi misteri della mente.

Se una prova definitiva della coscienza nel cervello ancora manca, gli studi più promettenti arrivano dai cosiddetti "casi limite": pazienti con alterazioni neurologiche, stati di coma o disturbi della percezione. Analizzando questi fenomeni, si cerca di comprendere come la consapevolezza emerga e, forse, di gettare le basi per future scoperte.

Ma la coscienza è un fenomeno esclusivamente umano? Alcuni studiosi sostengono che sia un processo emergente, il che significa che, se è già apparso una volta nella storia del mondo, potrebbe riemergere in altri contesti. Il riferimento all’Intelligenza Artificiale è inevitabile: macchine sempre più sofisticate potranno mai sviluppare una forma di consapevolezza?

L’incontro tra neuroscienza e filosofia si preannuncia ricco di spunti per riflettere su uno dei più grandi interrogativi dell’umanità. La conferenza si terrà in presenza con ingresso libero fino a esaurimento posti, ma sarà anche disponibile online sul canale YouTube di GiovedìScienza a partire dal 14 marzo alle 17:45.

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