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SALUTE & INCONTRI
28 Maggio 2025 - 11:55
Dettagli evento
Il 30 e 31 maggio, a Torino, il "Poveri Vecchi" di corso Unione Sovietica si trasforma in un luogo di confronto e innovazione sulla salute mentale. Un evento che mette al centro il Dialogo Aperto, un metodo che coinvolge davvero tutte le persone interessate, dai pazienti ai familiari, dagli operatori ai decisori. Due giorni per scoprire come un approccio diverso può cambiare il modo di prendersi cura di chi ne ha bisogno.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Pratiche Dialogiche, dalla Cooperativa Alice nello Specchio e dall’APS LuovodiColombo, con il sostegno del Comune e dell’Asl di Torino, riunisce operatori e cittadini da tutta Italia per riflettere insieme su nuove modalità di cura.
Il Dialogo Aperto, già diffuso in Finlandia e introdotto in Italia dall’Asl torinese fin dal 2015, si fonda sul principio «mai nulla su di me senza di me». Un’idea che punta a coinvolgere in modo paritario tutte le persone coinvolte nel percorso terapeutico: pazienti, familiari, tecnici e istituzioni. L’approccio si distingue per la sua flessibilità e per il sostegno continuo, mettendo al centro la rete sociale e familiare come risorsa indispensabile.
Il primo giorno si apre con una passeggiata all’interno del "Regio ospizio dei poveri", storica struttura ottocentesca che diventa cornice ideale per un’esperienza immersiva. Qui, la polifonia del dialogo si mescola con la ricchezza visiva della collezione di art-brut, mentre le note di pianoforti appena accordati dal musicista Paolo accompagnano i presenti in un percorso sensoriale e culturale.
Fonte: sospsiche.it
Sabato 31 maggio l’attenzione si sposta sulla formazione dialogica, con sessioni dedicate a trasformare in pratica la metafora dell’accordo musicale. Nel pomeriggio è previsto un confronto aperto tra utenti, familiari, operatori e rappresentanti politici sul futuro dell’Open Dialogue in Piemonte, con la partecipazione di esperti come Marco Braghero dell’Università di Pisa, fondatore dell’Accademia mediterranea di pratiche dialogiche.
L’Open Dialogue supera i confini della terapia individuale per abbracciare contesti diversi, dalla scuola al mondo del lavoro fino alle comunità socio-educative. È un modello che valorizza competenze e professionalità differenti, offrendo un nuovo modo di lavorare insieme che supera le barriere tradizionali e promuove una visione integrata e partecipata.
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