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Salme derubate di preziosi e denti d'oro e grigliate al Cimitero Parco di Torino: 15 arresti [FOTO E VIDEO]

Si facevano pagare dai parenti del caro estinto. Soldi che, ovviamente, non spettavano loro. Ma c'è di più. Spesso spogliavano i cadaveri di beni ed oggetti preziosi, e incassavano l'indennità aggiuntiva (20 euro) per la cremazione dei corpi anche se questi erano ridotti a scheletro e dunque non abbisognavano dell'inceneritore.

LA GANG DEGLI SCIACALLI DEL CIMITERO Una vera e propria gang di "sciacalli" del cimitero scoperta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Torino al termine di un'accurata attività d'indagine denominata in codice "Sistema" e avviata nell'ottobre del 2016 grazie alla denuncia sporta da Michela Favaro, amministratore delegato di Afc Torino spa. Era stata lei, infatti, a segnalare per prima comportamenti ritenuti illeciti ad opera di alcuni operatori cimiteriali in servizio nel camposanto "Parco" di Torino nell'ambito delle operazioni di esumazione ed estumulazione delle salme.

IN QUINDICI FINISCONO AI DOMICILIARI Quindici persone sono finite agli arresti domiciliari, questa mattina, in virtù di un ordine di custodia eseguito dai militari dell'Arma su richiesta della locale Procura della Repubblica. Mentre complessivamente in 31 sono finite sul registro degli indagati. Sono accusate di vari reati, tra cui associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, distruzione e soppressione e sottrazione di cadavere, ricettazione, concussione.

SPOGLIAVANO I CADAVERI DEI PREZIOSI Nella denuncia presentata dall'ad di Afc Torino, si faceva riferimento a false attestazioni che documentavano la messa in atto delle operazioni di esumazione ed estumulazione delle salme. Circostanza, questa, effettivamente emersa nel corso delle indagini. Gli inquirenti hanno anche riscontrato un'attribuzione illecita di indennità agli operatori cimiteriali; il percepimento, da parte degli stessi dipendenti, di somme di denaro da parte dei privati per lo svolgimento delle attività del loro ufficio; l'impossessamento dei beni sottratti ai cadaveri.

SPARIVANO ANCHE I DENTI D'ORO Sostanzialmente molti defunti venivano letteralmente "spogliati" degli eventuali preziosi  posti all'interno del feretro durante le fasi della sepoltura e poi del recupero dei resti (a dieci anni dalla tumulazione in terra e a quarant'anni da quella in loculo). Sparivano gioielli ma anche i denti che, a quanto pare, venivano rivenduti ai compro oro a circa 15 euro il grammo. Quando gli sciacalli avevano fretta si portavano via direttamente il cranio (un caso documentato) del defunto. Nel corso delle indagini è stata beccata anche la madre di un "compro oro" che si recava direttamente al cimitero per ritirare il malloppo. Tutte le perizie e l’analisi dei resti dei corpi sono state affidate al medico legale Roberto Testi. Si è addirittura scoperto che in alcuni casi i gli operatori cimiteriali organizzavano delle vere e proprie grigliate all'aperto all'interno del camposanto. Ed era qui, al Cimitero Parco, negli spogliatoi del personale, che era stato realizzato il punto di raccolta dei preziosi che venivano trafugati nelle tombe.

CADAVERI INVIATI ALLA CREMAZIONE Altre irregolarità scoperte dagli inquirenti hanno riguardato le procedure successive alle operazioni di estumulazione le quali prevedono che se i cadaveri sono scheletrizzati le ossa vengano riposte nell'ossario comune, oppure in cellette (dove possono essere contenuti i resti di altri parenti) con spese a carico della famiglia. Se invece il cadavere è ancora indecomposto è obbligatoria la cremazione con costi a carico di Afc. I necrofori, secondo quanto accertato, hanno goduto invece di un'indennità aggiuntiva di 20 euro a testa per tale operazione, spesso incassata ingiustamente perché i controlli effettuati hanno dimostrato che quasi sempre i cadaveri erano ormai ridotti a scheletro.

https://youtu.be/xd1RIHe2VJs
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