Cerca

PROFONDO GIALLO - IL CASO McCANN, LA BIMBA SCOMPARSA

I genitori Madeleine: «Nostra figlia è viva», ma continuano le ricerche sul fondale del lago

Il principale sospettato del rapimento e del presunto omicidio è un cittadino tedesco arrestato a Milano - Ieri lo speciale di "Chi l'ha Visto"

Una svolta potrebbe finalmente giungere nella tragica vicenda di Madeleine McCann, la bambina inglese di tre anni scomparsa nel 2007 mentre era in vacanza con i suoi genitori in Portogallo.

Le autorità portoghesi hanno dato inizio ad una delicata operazione di ricerca in un bacino idrico situato a circa cinquanta chilometri da Praia de Luz, la località in cui la piccola era svanita nel nulla mentre dormiva nella sua camera d’albergo.

Il sospettato
L’ordine di indagare è arrivato dalle autorità tedesche, che sono fermamente convinte che il principale sospettato per il rapimento di Madeleine sia Christian Bruckner, un cittadino tedesco attualmente detenuto in Germania per uno stupro commesso nel 2005 nella stessa zona in cui poi la bambina inglese è scomparsa.

Secondo le informazioni raccolte, Bruckner avrebbe visitato l’area del bacino idrico poco dopo la sparizione di Madeleine. Si teme che l’uomo possa aver commesso un omicidio e successivamente gettato il corpo della bambina nell’acqua.

Sedici anni
Sono già passati sedici anni da quando la vicenda di “Maddie” ha iniziato a dominare periodicamente le cronache britanniche. Nel corso del tempo, sono stati segnalati numerosi presunti avvistamenti della bambina nei luoghi più diversi, e i suoi genitori non hanno mai smesso di sperare che possa essere ancora viva.

Tuttavia, gli investigatori tedeschi sembrano aver risolto il caso focalizzando l’attenzione su Bruckner, a cui numerosi indizi collegano le circostanze della scomparsa della piccola. Nei prossimi giorni, si potrebbe finalmente confermare questa teoria. Una cosa è stata chiara fin dal primo giorno per i genitori di Madeleine. Quando Christian Bruckner si presentò al consolato tedesco di via Solferino, a Milano, per denunciare lo smarrimento del suo passaporto, i carabinieri italiani lo aspettavano.

Fermato a Milano
Era il 28 settembre di due anni fa, e l’arresto era stato eseguito in seguito a un mandato europeo emesso dall’Autorità giudiziaria di Flensburg, in Germania, solamente nove giorni prima.

Christian Stefan Brückner, nato a Wurzburg (Germania) il 7 dicembre del 1976, doveva scontare una condanna di sei anni e dieci mesi per traffico di sostanze stupefacenti. In quel momento, nessuno era a conoscenza del fatto che quell’uomo, ufficialmente senza fissa dimora a Milano, fosse in realtà un pedofilo sospettato della scomparsa di Maddie McCann.

Basti pensare al caso di Xavier Dupont de Ligonnès, noto come il mostro di Nantes, che era stato ricercato dal 2011 per l’omicidio della moglie e dei quattro figli. Un anno fa, fu arrestato all’aeroporto di Glasgow, ma pochi giorni dopo il test del Dna dimostrò che non era lui il colpevole, bensì un individuo di nome Guy Joao, come del resto era scritto sul suo passaporto

I genitori
Durante questi sedici anni, Kate e Gerry McCann, i genitori della piccola Madeleine, non hanno mai mostrato segni di cedimento, nemmeno quando la polizia portoghese li ha indicati al mondo come principali sospettati dell’omicidio della loro bambina di tre anni.

Anche quando telecamere e tabloid li attendevano ogni mattina davanti alla loro porta di casa, hanno sempre mantenuto la stessa convinzione. Kate e Gerry sono fermamente convinti che la loro amata Maddie sia ancora viva, oggi una ragazza adolescente che si trova da qualche parte nel mondo. Continueranno a cercarla senza sosta, fino a quando potranno finalmente riabbracciarla o fino a quando non avranno una prova inconfutabile che indichi la sua morte.

La bambina è viva
Per loro, non è sufficiente un semplice profilo che potrebbe far sembrare Bruckner un colpevole ideale, né tantomeno una confessione priva di prove concrete. Infatti, diverse inchieste internazionali negli ultimi anni hanno dimostrato che anche le indagini più sofisticate possano celare clamorosi errori.

Basti pensare al caso di Xavier Dupont de Ligonnès, noto come il mostro di Nantes, che era stato ricercato dal 2011 per l’omicidio della moglie e dei quattro figli. Un anno fa, fu arrestato all’aeroporto di Glasgow, ma pochi giorni dopo il test del Dna dimostrò che non era lui il colpevole, bensì un individuo di nome Guy Joao, come del resto era scritto sul suo passaporto.

Un altro esempio è la riapertura del caso sull’omicidio del piccolo Grégory Villemin, un bambino gettato in un fiume nell’est della Francia trentasei anni fa. I magistrati erano convinti di aver finalmente trovato i colpevoli in due parenti prossimi, i Jacob, tanto che il primo giudice istruttore del caso si suicidò per l’umiliazione. Tuttavia, pochi mesi dopo, i due indagati furono scagionati da ogni accusa.

Nuova speranza
In un simile contesto, i genitori di Madeleine McCann mantengono la fede nella speranza e nella ricerca della verità. La loro determinazione è stata inarrestabile, nonostante le difficoltà e le incertezze che hanno affrontato.

Ora, con la nuova attività di ricerca nel bacino idrico, si apre una nuova speranza per svelare finalmente ciò che è accaduto alla piccola Maddie. Solo il tempo potrà dire se questa volta si raggiungerà una svolta decisiva nella vicenda che ha sconvolto l’opinione pubblica per oltre un decennio. Ma una cosa è certa: Kate e Gerry McCann continueranno senza sosta alcuna la loro battaglia finché non conosceranno la verità e, se possibile, riabbracceranno la loro amata figlia scomparsa.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.