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30 Agosto 2023 - 15:48
Ivrea, zona Ribes, casello dell’autostrada Torino-Aosta: al posto di strade e campi si vedono solo più a perdita d’occhio centinaia di camion fermi, spiaggiati come balene sotto il sole inclemente di agosto.
È la conseguenza dei posti di blocco della polizia stradale sulla A5 all’altezza di Ivrea, dove i camion vengono fatti uscire per evitare che arrivino ai valichi del Frejus e del Monte Bianco preclusi a causa di una frana, il primo, e dei preparativi per i lavori della seconda canna, il secondo. A centinaia, fermi da ore, alcuni addirittura da ieri, in attesa che all’improvviso arrivi l’annuncio della riapertura di un passaggio ai valichi alpini. Camion e camionisti che arrivano da ogni parte dell’Europa, come Marcelo, uruguayano residente in Spagna: «Sono arrivato dalla Spagna e sono diretto in Francia, mi hanno fatto uscire senza dirmi altro. Sono due ore che aspetto, ma qualcuno è qui da molto più tempo di me. Nessuno sa niente, neppure la pattuglia dei carabinieri al casello. Non c’è niente qui attorno per ristorarsi in attesa di rientrare in autostrada».
A poco più di un chilometro c’è solo il centro commerciale Bennet, ma molti di loro non ne sono neppure informati, e attendono, senza che qualcuno si sia preoccupato di ristorarli in questa attesa indeterminata. I camion sono parcheggiati a partire dal casello fino alla superstrada 460, lungo le due carreggiate, a fatica si passa con l’auto in mezzo alle fila di articolati. Le auto, infatti, sono le uniche ammesse a passare per la Torino-Aosta.
Sergio, italiano, è rassegnato: dorme sul suo camion e ogni tanto si guarda attorno: «Arrivo da Venezia, sono fermo qui, non so quando ripartiremo. Sono diverse ore che aspettiamo. Il punto è che una volta ripartiti dovremmo recuperare il tempo perso». Molti si confrontano tra loro, in tutte le lingue del mondo, dai camionisti rumeni a quelli italiani e del sud dell’Europa, nessuno ha notizie attendibili. E mentre alcuni aspettano da più di un giorno, lentamente i camion continuano ad ammassarsi, sempre più verso Ivrea, Pavone e i comuni limitrofi, con non indifferenti disagi alla circolazione della zona.
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