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Banderas, Spike Lee e “Ivan Drago”: nove giorni di grande cinema, ma poi la sala si svuota

Ecco le foto del red carpet che ieri sera ha trasformato il Teatro Regio in una piccola Hollywood

Burt Bacharach e la sua “Raindrops keep falling on my head” a introdurre Butch Cassidy, ovvero l’omaggio a Paul Newman, la commozione al cospetto di Hanna Schygulla, la classe di Jacqueline Bisset, eterna “Donna della domenica”, il fascino frizzante di un attore come Daniel Brhul. Ma sta tutto in quell’inchino tra Antonio Banderas e il grande regista Spike Lee, che si sono consegnati a vicenda il premio Stella della Mole, il sunto del grande cinema andato in diretta ieri sera dal Teatro Regio di Torino su Raiplay.

Tenetevi pronti a nove giorni di grande cinema” ha detto il direttore Giulio Base presentando il 43esimo Torino Film Festival accompagnato da Laura Chiatti. “Madrina o conduttrice? Io stasera sono una regina - ha detto Laura Chiatti- in questa serata siamo uniti dall’amore per il cinema, voglio mettere da parte le fragilità di una società che richiede sempre perfezione”, si è sfogata. E la perfezione non è stato il tema portante della serata cui Stefania Sandrelli ha dovuto dare forfait per una brutta rino laringite e i microfoni hanno fatto i capricci. Ma la perfezione non conta quando ci sono le emozioni. E quelle non sono mancate.

E non è manato l’amore. «Qui a Torino mi sono innamorato di mia moglie Margaret Mazzantini - ha detto Sergio Castellitto per poi lanciare un appello al cinema che deve essere aiutato in quanto industria - senza di lei non avrei fatto il regista». L’amore per la propria moglie al centro delle parole anche di Dolph Lundgren, l’Ivan Drago di Rocky, che al Tff racconterà in un documentario la sua lotta contro il cancro. L’amore della Bisset, meravigliosa nonostante gli anta, per una Torino che la riconosce come musa. E ancora, l’amore di Banderas per la Juve («Voglio vedere la Grande Signora»). Tanto l’amore dei torinesi (culminato nell’ovazione per Banderas e Lee) per lo star system riunitosi sul palco del Regio un po’ meno, tocca segnalarlo, per la settima arte in quanto tale dato che all’inizio del film in anteprima italiana “Eternity” di Daniel Freyne la splendida platea del Regio si sia in gran parte svuotata. La pellicola racconta la vicenda tra il romantico e il fantasy in cui lo spettatore viene catapultato nell’ aldilà dove ogni anima deve sceglierne altre sette con cui trascorrere l’eternità. Una riflessione sul senso dell’esistenza con Miles Teller, Elizabeth Olsen.

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