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Diritti civili

Eutanasia, a Torino riparte la raccolta firme per una legge sul fine vita

Dal 1° luglio, l’Associazione Coscioni davanti al Consiglio Regionale difende il diritto a una morte dignitosa

A Torino, si riaccende il dibattito sul tema del fine vita. Spostandosi tra le storiche piazze Castello e Santa Giulia, l'Associazione Luca Coscioni ha dato il via alla raccolta firme per una proposta di legge che mira a legalizzare l'eutanasia, un tema che, nonostante le resistenze, continua a sollevare interrogativi etici e politici di grande rilevanza.

Il 1° luglio segna una data cruciale per il movimento pro-eutanasia in Italia. Dopo la "bocciatura" del 2023, la raccolta firme si sposta davanti al Consiglio Regionale del Piemonte, simbolo di una battaglia che non si ferma di fronte ai portoni chiusi della politica. "Non c’è più tempo per le persone che soffrono, e non ci sono più alibi per la politica", ha dichiarato Davide Di Mauro, coordinatore della cellula Coscioni di Torino.

La proposta di legge, già depositata in Corte di Cassazione, si propone di garantire a tutte le persone maggiorenni, capaci di intendere e volere, affette da patologie irreversibili, la possibilità di richiedere un aiuto medico alla morte volontaria. Un diritto che, sebbene riconosciuto dalla sentenza 242/2019 sul caso “Cappato-Dj Fabo”, manca ancora di procedure e tempi certi. La proposta mira a colmare questo vuoto, estendendo il diritto anche all'eutanasia per mano di un medico, e includendo coloro che non possono autosomministrarsi il farmaco letale.

Il tema dell'eutanasia continua a dividere l'opinione pubblica e la classe politica italiana. Da un lato, vi è chi sostiene che il diritto alla vita debba includere anche il diritto a una morte dignitosa, e dall'altro chi teme che la legalizzazione possa aprire la strada a pericolosi abusi. La proposta di legge prevede garanzie precise, come il pieno coinvolgimento del Servizio Sanitario Nazionale e la possibilità di obiezione di coscienza per i medici, ma con l'obbligo per le strutture sanitarie di assicurare comunque la procedura.

La presidente del Consiglio Comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, insieme ai consiglieri regionali del M5S e AVS, ha già dato la sua disponibilità per l'autenticazione delle firme. La raccolta firme a Torino è solo l'inizio di un percorso che mira a portare la discussione sul fine vita al centro del dibattito parlamentare. L'obiettivo è raccogliere 50mila sottoscrizioni, cartacee e digitali, entro due settimane, per depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione prevista in Senato il 17 luglio. Il proposito è ambizioso, ma la battaglia per assicurare il diritto a una morte dignitosa non si ferma.

La vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo, che oggi ha aderito alla raccolta firme, commenta: “Una legge giusta sul fine vita è un atto di civiltà che purtroppo non interessa a una parte della politica. Mentre il Governo di Giorgia Meloni strumentalizza una questione dolorosa per rassicurare i pro vita, io decido di stare dalla parte di chi, in un momento di profondo dolore che va rispettato, vuole fare una libera scelta, qualsiasi essa sia. È un tema complesso, ma negare un diritto non è mai la strada giusta”.

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