Cerca

Diritti

Congedi e famiglie omogenitoriali, la Corte costituzionale valuta la legittimità della norma

Nel mirino l’articolo che esclude il secondo genitore dello stesso sesso

Congedi e famiglie omogenitoriali, la Corte costituzionale valuta la legittimità della norma

La Corte costituzionale tornerà a pronunciarsi su una questione cruciale per i diritti delle famiglie omogenitoriali. Domani a Palazzo della Consulta i giudici saranno chiamati a esaminare la legittimità dell’articolo che regola i congedi parentali obbligatori. La relatrice del caso sarà la giudice Maria Rosaria Sangiorgio. La questione è stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che ha ravvisato possibili violazioni degli articoli 3 e 117 della Costituzione, richiamando anche le direttive europee in materia di parità di trattamento e congedi per genitori.

L’iniziativa giudiziaria prende le mosse da un ricorso presentato dall’associazione Rete Lenford che tutela i diritti delle persone Lgbt+ dinanzi al Tribunale di Bergamo. Secondo quanto denunciato, l’INPS avrebbe posto ostacoli discriminatori all’accesso ai congedi parentali da parte delle coppie omogenitoriali nonostante il diritto non fosse formalmente negato. Il problema sarebbe legato al sistema informatico dell’Istituto, che non consente l’inserimento di due codici fiscali dello stesso sesso nei moduli telematici per la richiesta dei congedi.

Il Tribunale ha accolto il ricorso, riconoscendo la discriminazione subita da una coppia di madri entrambe registrate come genitori e ha ordinato all’INPS di adeguare il portale entro due mesi, pena una sanzione di 100 euro per ogni giorno di ritardo. Ma l’Istituto ha impugnato l’ordinanza davanti alla Corte d’appello di Brescia ottenendone la sospensione. Durante il giudizio di secondo grado, Rete Lenford e CGIL si sono costituite chiedendo la conferma della decisione di primo grado sottolineando che il problema non è solo tecnico ma sostanziale: senza un riconoscimento pieno del diritto delle coppie omogenitoriali ai congedi anche un aggiornamento del sistema informatico resterebbe un palliativo.

La Corte d’appello ha deciso di investire la Corte costituzionale rilevando che solo una pronuncia sulla legittimità dell’art. 27-bis del D.lgs. 151/2001 può risolvere alla radice la disparità. Secondo i giudici bresciani il mancato riconoscimento del congedo obbligatorio di dieci giorni al secondo genitore donna — se entrambe risultano genitori nei registri anagrafici — rappresenta una violazione del principio di eguaglianza sostanziale oltre che un arretramento rispetto all’evoluzione del diritto antidiscriminatorio europeo. Nella memoria difensiva, l’INPS ha ribadito la propria posizione: ogni riconoscimento al cosiddetto “genitore intenzionale” deve avvenire per via legislativa non per sentenza. L’Istituto sostiene che simili decisioni coinvolgano valori sensibili e rientrino nella sfera di competenza esclusiva del Parlamento a cui spetta la definizione della volontà collettiva in materia di famiglia e diritti sociali.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.