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IL LUTTO

La folla per l'ultimo saluto: ecco chi era Cesare Nosiglia - FOTO

L'addio alla camera ardente del vescovo "delle due Torino"

Da oggi pomeriggio, è stata aperta la camera ardente dell'arcivescovo emerito di Torino, Cesare Nosiglia. Allestita al Santuario Santuario della Consolata di Torino (dove domani si svolgerà la veglia funebre alle ore 21), in tantissimi si sono recati per salutarlo un ultima volta prima dei funerali. Il monsignor "padre" vicino al popolo, ai più deboli e agli emarginati ha radunato (ancora una volta) fedeli e cittadini che gli hanno reso omaggio. 

La storia di Cesare Nosiglia

Nato a Rossiglione il 5 ottobre del 1944, provincia di Genova e diocesi di Acqui Terme, Cesare Nosiglia si formò nei Seminari di Acqui Terme e Rivoli.
Il 14 settembre 1991, nominato da Giovanni Paolo II, viene consacrato vescovo dal cardinale Camillo Ruini. In questi anni è impegnato soprattutto nei settori dei giovani, dell’educazione e della scuola cattolica. Ma è anche molto attento alle condizioni difficili degli emarginati, in particolare i senza casa e i nomadi.
Benedetto XVI lo nomina arcivescovo di Torino, dove entrerà il 21 novembre 2010. La forte sensibilità ai temi sociali, maturata fin da ragazzo, lo porta a prendere posizioni pubbliche impegnative nelle numerose aree di crisi che caratterizzano le vicende di Torino e del Piemonte negli anni del «lungo addio» della Fiat.

Il vescovo delle "due Torino"

Negli anni del suo episcopato visitò per due volte tutte le comunità della diocesi, incontrando anche realtà che non fanno parte del «mondo cattolico» in senso stretto. È sua l’immagine delle «due città»: la Torino dei benestanti e dei garantiti e quella, silenziosa e sempre più numerosa, dei fragili ed emarginati. Vicino alle persone, si faceva chiamare «padre» e «amico».
È stato inoltre protagonista di momenti importanti come la visita di Papa Francesco nel 2015 (in occasione dell’ostensione della Sindone e del bicentenario di San Giovanni Bosco), ha promosso la pastorale giovanile e ha organizzato eventi di grande partecipazione come l’Happening degli oratori e dei giovani nel 2015.
È stato anche presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta e amministratore apostolico della Diocesi di Susa dal 2019 al 2022.
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