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Don Piras si dimette: «Chiesa troppo ricca, voglio vivere povero»

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«Ho rassegnato le mie dimissioni al Vescovo e da questo momento non sono più il vostro parroco. Vorrei vivere una vita di maggiore povertà e preghiera che la parrocchia, per come è stata impostata, rende quasi impossibile». Con queste parole, mercoledì sera, don Danilo Piras ha comunicato le proprie dimissioni via WhatsApp, attraverso i gruppi parrocchiali, ai fedeli della parrocchia di San Lorenzo, nella storica borgata di Altessano, a Venaria. Un fulmine a cielo sereno per la comunità, visto che il parroco solo un’ora prima del videomessaggio aveva celebrato la Santa Messa e aveva parlato con i fedeli. Don Danilo era diventato parroco nel settembre 2018 anche se era già in questa comunità dal 2014, in qualità di collaboratore e viceparroco.

«Lascio questa parrocchia di mia spontanea volontà. Senza alcuna costrizione e pienamente consapevole del significato della mia decisione. Andrò per il momento dai miei cari, perché, nel silenzio e nella preghiera, vorrei comprendere se il Signore mi sta chiamando a una vita più radicale, a un dono più totale di me stesso, a una consacrazione più stretta. Per questo voglio tacere e pregare, fino a quando il Signore non mi illuminerà. Non lascio affatto il sacerdozio, non cerco altre carriere, non ho iniziato relazioni che offenderebbero il dono del celibato, del quale invece sono gratissimo alla Provvidenza», precisa nella lettera, sottolineando come fosse «un povero cieco sacerdote (ha problemi di vista ndr). Sono impetuoso e non dormo la notte se qualcuno mi ha offeso o se io ho offeso qualcuno. Se di questa mia ponderata, benché sorprendente, decisione saranno date altre versioni, lascio a voi la libertà di credere quel che ritenete più giusto, secondo la vostra coscienza», conclude.

Ora San Lorenzo sarà in reggenza, in attesa che la Diocesi nomini un nuovo parroco.

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