Giallo nel cuore di Torino dove, nel pomeriggio di ieri un uomo è precipitato dal tetto di un palazzo di piazza Castello, quasi all’angolo con via Accademia delle Scienze. Sono caute le forze dell’ordine, ancora non possono essere certe se si sia trattato di un suicidio o di un incidente. In questo caso la vittima, tentando di penetrare in una mansarda, avrebbe messo un piede in fallo e sarebbe caduta sui tavolini esterni del bar gelateria “Menodiciotto”. «Ma la parabola, molto ampia - spiega uno degli investigatori presenti sul posto - sarebbe la conseguenza di una spinta», ma volontaria, perché nella mansarda più vicina, ieri non c’era nessuno. «Quell’uomo - ha raccontato la custode dello stabile -, vestito male, trasandato e con un cartoccio di vino tra le mani, è entrato nell’edificio. Io l’ho fermato, ma lui mi ha risposto che doveva recarsi da un inquilino che io ho chiamato al citofono e che mi ha risposto che non attendeva nessuno. Nel frattempo quell’uomo era già salito. Io l’ho rincorso, ma non ho fatto in tempo a fermarlo». Stefano Prevosto, 37 anni, residente ad Alba, (fino al 2021 ha lavorato nel settore della ristorazione), giunto all’ultimo piano ha aperto una finestra che dà sul cortile e da un ponteggio è salito fino al tetto, raggiungendo poi la facciata del palazzo. «Un tonfo cupo - racconta uno dei baristi del locale dove la vittima è precipitata -. Siamo accorsi, ma quell’uomo era già deceduto». Sul posto gli agenti delle volanti, il 118 e il medico legale. Il corpo di Prevosto era prono su due tavolini, parzialmente sfondati, in tasca aveva ancora il cartoccio di Tavernello. «A me era sembrato alticcio - aggiunge la custode - anche per questo ho cercato di fermarlo. Ho temuto che fosse uno dei numerosi barboni che di notte penetrano nell’edificio, dove sono in corso dei lavori, per trascorrervi la notte. Pensi che solo due settimane è stato fatto un sopralluogo con le forze dell’ordine nelle cantine. E’ stata in quell’occasione che abbiamo scoperto che c’erano alcune persone che dormivano li». Un altro testimone ha aggiunto: «L’ho visto cadere, è stato terribile. Mentre precipitava ha urlato qualcosa, ma non ho compreso le parole». La polizia ha ascoltato anche le versioni di due operai impegnati nei lavori di ristrutturazione che, però, non si sarebbero accorti di nulla: «Abbiamo solo sentito le urla in piazza e subito dopo le sirene». La tragedia si è consumata in pochi istanti, mentre centinaia di persone passeggiavano sotto i portici, proprio all’ora del tè.
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