Grattacielo “in stallo”: massimo 300 persone, vince lo smartworking
03 Marzo 2023 - 08:09
Un grattacielo per pochi intimi. Dopo l’inaugurazione in pompa magna di inizio anno, il palazzone della Regione Piemonte resta semi vuoto, con una autorizzazione che consente l’accesso al massimo a 300 persone per volta. Imprese di trasloco comprese. I dipendenti che avrebbero dovuto trasferirsi per primi - circa 200 - sono stati messi tutti in smartworking da un giorno all’altro e, per ora, non sanno ancora quando potranno rientrare in sede. Ieri pomeriggio poi si è tenuto il tanto agognato incontro tra sindacati e amministrazione. In questa occasione, i rappresentanti dei lavoratori sono stati informati dei limiti della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) attualmente in vigore. «Non possono rilasciare l’autorizzazione definitiva, che permetterebbe l’ingresso a più persone, perché manca la documentazione necessaria» raccontano i sindacati. E, nel frattempo, lo smartworking continuerà fino a data da definirsi. «Probabilmente gli annunci sono stati prematuri. Non erano pronti» commenta Roberto Loiacono, della Cgil funzione pubblica. «Non hanno spostano nulla» rimarca il vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte, Daniele Valle. «Pare che abbiano cominciato a mettere in smartworking “a tempo indeterminato” le persone che si dovevano spostare per prime, senza dare loro alcuna indicazione - aggiunge -. In ogni caso, si registra un clamoroso difetto di comunicazione. Basti pensare che l’assessore Caucino, che detiene le deleghe al Personale, ha risposto tramite una lettera che è una questione che non dipenda da lei». Coglie l’occasione per rimarcare i ritardi il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale, Raffaele Gallo. «Mi sembra che si stiano mancando tutti gli obiettivi che sono stati annunciati con grande clamore» premette e fa sapere di voler chiedere una «informativa in commissione sullo stato reale del trasferimento con piano dei tempi». Intanto, i traslocatori si stanno adoperando per arredare i piani e rendere agibili gli uffici. «Si prevede di finire gli allestimenti del mobilio entro fine marzo» fa sapere l’ingegnere e responsabile del progetto Annamaria Facipieri. «A seguire ci si concentrerà sulla parte informatica. Ci sono criticità che emergono solo con le prove funzionali degli impianti - spiega ancora l’esperta -. Parliamo di piccole cose: dalla tenda che non scende bene, alla luce bruciata, alla regolazione della temperatura, che in alcune zone è troppo alta e in altre troppo bassa. Ma sono situazioni fisiologiche». Poi c’è il tema degli ascensori. Inizialmente ne sono stati attivati - volutamente - solo tre su 12 per questioni di sicurezza. «Ora ce ne sono sei in funzione - spiega Facipieri, -. Ma non dimentichiamo che sono ascensori fermi da parecchio tempo. Servono controlli». Solo i piani 39 e 40 appaino in perfetto stato. Al sesto invece ci sono gli addetti ai lavori di trasferimento. «Forse sarebbe stato meglio aprire tutto insieme» ipotizza l’ingegnere, alle prese con la ditta che si occupa dei lavori.
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