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Ritorna il campo rom in lungo Stura: denunciati 26 abusivi in dieci baracche

CampoRom
Nove anni dopo lo sgombero della baraccopoli sorta sulle sponde del torrente Stura, torna d’attualità l’emergenza legata alle occupazioni. Questa volta, nel mirino, non c’è l’area dell’ex campo rom (oggi impraticabile) ma una porzione di terreno che in passato ospitava orti urbani, ormai trasformati in baracche. Come sa bene la Città di Torino che ha chiesto, e ottenuto, una serie di controlli capillari sul territorio. Nuove denunce Altri 26 soggetti di etnia rom romena, beccati a vivere all’interno di dieci rifugi di fortuna, sono stati denunciati per invasione di terreni ai sensi dell’art 633 del codice penale. Lo ha spiegato l’assessore al Verde della Città, Francesco Tresso, rispondendo a un’interpellanza della consigliera del Movimento 5 Stelle, Dorotea Castiglione. Un risultato figlio di un lungo monitoraggio da parte della polizia municipale, anche con l’ausilio di droni. «Inoltre nel dicembre dello scorso anno - spiega Tresso -, in un’attività congiunta con i carabinieri forestali sono state controllate anche le sponde del torrente. A causa della presenza di altri orti abusivi». Sempre nell’area della sponda sinistra sono stati portati avanti altri controlli per problemi legati alla prostituzione e al via vai dei tossici. Le discariche «Alcuni proprietari di aree a rischio esondazione - ha concluso Tresso -, sono state destinatarie di un ordine di rimozione di una serie di rifiuti abbandonati sui terreni». Questo a causa del possibile rischio di incendi. Ma il problema degli incendi ai rifiuti e del via vai degli abusivi continua a preoccupare il consiglio comunale. «Tutta l’area attorno allo Stura presenta molte criticità - ha replicato Castiglione -. Tanto che numerosi cittadini, l’anno scorso, hanno raccolto le firme per chiedere una riqualificazione». Un rilancio che oggi appare ancora, parzialmente, fermo. Come dimostra l’emergenza legata alle occupazioni abusive e ai bivacchi.
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