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Rapina nella villa degli anziani: una 80enne finisce in ospedale

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È iniziata come la più classica delle truffe per degenerare in una violenta aggressione e rapina ai danni di un’anziana coppia di Rivarolo.

È successo martedì alle 11 quando un balordo camuffato da tecnico della Smat, la società dell’acqua, si è presentato alla porta di una coppia di anziani che abita in via Feletto a Rivarolo CanaveseLe vittime hanno 90 anni lui e 80 lei, abitano in una villetta indipendente in una zona residenziale alla periferia della città. Zona principalmente abitata da persone anziane come loro e molto tranquilla. Probabilmente, il truffatore li aveva presi di mira da tempo osservandone abitudini e la zona prima di agire. Quando si è presentato ai due ha propinato una delle solite, trite e ritrite, menzogne. «Signora c’è dell’amianto nei tubi di casa, forse l’acqua è inquinata, dobbiamo fare dei controlli mi faccia entrare». Nonostante i tanti anni di corsi, riunioni, dépliant e allarmi sociali, purtroppo gli anziani continuano a cadere in trappola. E così è andata anche questa volta. Una volta all’interno della casa, il falso tecnico ha consigliato alle vittime di mettere tutti i loro averi in una busta per proteggerli dall’acqua inquinata. Per gettare ancora più scompiglio nelle sue vittime ha fatto scoppiare dei mortaretti, dicendo che la situazione era pericolosa che dovevano dargli i preziosi e uscire di casa.

Fino a questo momento la truffa si era svolta nel solito modo ma il 90enne a questo punto si è insospettito. Si è messo a spingerlo per farlo uscire di casa e gli ha strappato il finto tesserino dal petto. Vistosi oramai scoperto, il truffatore è passato dalle bugie ai più spicci e violenti metodi del rapinatore, gettando a terra la povera anziana e rubandole di mano i preziosi per poi dileguarsi lungo via Feletto, dove probabilmente lo attendeva un complice a bordo di un’auto bianca. L’anziana nella caduta e nella colluttazione con il balordo ha riportato diverse ferite che hanno richiesto un trasferimento all’ospedale di Cuorgnè: una frattura al metatarso e escoriazioni in varie parti del corpo. Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione.

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