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Raccolta rifiuti in Italia
04 Maggio 2025 - 15:00
Una cosa è certa: gli italiani sanno separare bene i rifiuti. I dati più recenti confermano una tendenza positiva nella gestione domestica e urbana dei rifiuti, almeno per quanto riguarda la raccolta differenziata. Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani 2024 dell’ISPRA, infatti, il livello nazionale ha raggiunto un incoraggiante 66,6%. Una crescita costante che segna un progresso concreto, ma che va analizzato con attenzione.
Dietro l’apparente successo, si nasconde una verità più complessa: raccogliere in modo differenziato non equivale a riciclare. Spesso i due concetti vengono confusi, ma in realtà rappresentano due fasi diverse del ciclo dei rifiuti. La raccolta differenziata è il primo passo: separare vetro, carta, plastica e altri materiali. Ma il vero banco di prova è l’avvio al riciclo, cioè il conferimento effettivo di questi materiali agli impianti di trattamento che li trasformano in nuove risorse.
Nel 2023 l’Italia ha raggiunto una percentuale di riciclo del 50,8%, in crescita rispetto al 49,2% dell’anno precedente. Un dato positivo, ma ancora distante dagli obiettivi europei, che prevedono il 55% entro il 2025 e il 65% entro il 2035. Il divario non è incolmabile, ma richiederà investimenti, efficienza nella filiera del trattamento e un impegno diffuso da parte di cittadini e istituzioni.
Le disparità territoriali restano marcate: la raccolta differenziata arriva al 73,4% al Nord, mentre si attesta al 62,3% al Centro e solo al 58,9% al Sud. Un divario che incide direttamente anche sulle performance di riciclo.
Oltre alla raccolta e al riciclo, un'altra strada fondamentale è la riduzione a monte dei rifiuti, specie quelli da imballaggio. Acquistare prodotti sfusi, riutilizzare contenitori, limitare il monouso: sono scelte quotidiane che possono avere un impatto reale su volumi, costi e sostenibilità ambientale.
Un altro punto critico è lo smaltimento in discarica: attualmente si attesta al 15,8%, ma l’Unione Europea impone una drastica riduzione entro il 2035, fino a scendere sotto il 10%. Un traguardo ambizioso che richiederà una gestione integrata dei rifiuti, migliorando sia la qualità della raccolta che l’efficienza degli impianti.
L’Italia ha dimostrato di saper fare bene la raccolta differenziata, ma non basta separare: bisogna anche riciclare bene. E soprattutto, produrre meno rifiuti. Perché il miglior rifiuto è quello che non si crea.
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