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La vedova Elisabetta

regina elisabetta filippo dp

Foto: Depositphotos

Filippo di Edimburgo è morto. Alzi la mano chi non si è dispiaciuto almeno un attimo per il traguardo dei 100 anni mancato per due mesi. E’ stato come ritirarsi dalla Maratona a 100 metri dall’arrivo. Comunque pace all’anima sua, e complimenti per la sua lunga vita non facile, sempre un passo dietro la regina, puntuale nell’esecuzione dei suoi compiti di Corte, piacevole nelle sue battute e nelle innocenti gaffes, elegante e scenografico, alto, bello da giovane e da vecchio. Le monarchie costituzionali europee di oggi sono solo delle impalcature teatrali volte a mantenere un legame sentimentale con passati gloriosi. Prive di potere effettivo, costose, sono poco più che lussuosi arredamenti, ma i popoli che le hanno conservate, specialmente quello inglese, ci tengono. Gli inglesi sono gente caparbia. Enrico VIII si sposò sei volte in un’epoca in cui il divorzio era vietato dalla Chiesa Cattolica Romana, e siccome il Papa protestava mise in piedi una Chiesa alternativa, quella Anglicana, che resiste ancora oggi. E poi la gente vuole vedere re, regine, principi e principesse, carrozze e cavalli, castelli e ciambellani anche oggi, perché le fiabe ne son piene e tutti da bambini hanno vissuto di fiabe. In Inghilterra hanno il più sensazionale parco tematico istituzionale del mondo. Questa Fantasyland monarchica britannica è in assoluto la più seguita dai media e dai popoli. Ci sono monarchie anche in Norvegia, Svezia, Olanda, Spagna, ma la gente non sa neanche chi le regge. Quella inglese invece è un business enorme. Un brand che fa miliardi solo in merchandising. Non avranno mai, in Francia, cravatte con la faccia di Macron. Figuriamoci noi con Mazzarella. Comunque God save our President.

collino@cronacaqui.it
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