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«Dammi i tuoi soldi», ma lui non ha denaro. Ventenne sfregiato

Brutale aggressione con una bottiglia di vetro contro un 23 enne da parte di un rapinatore pregiudicato nel parcheggio della stazione

La stazione di Torino Porta Nuova

La stazione di Torino Porta Nuova

Le macchie di sangue che coprono l’asfalto del parcheggio della stazione di Porta nuova, in via Nizza, rendono l’idea dell’ultima, brutale aggressione che è andata di scena nella notte tra venerdì 13 aprile 2023 e sabato 14 aprile 2023 in uno dei luoghi più pericolosi della città. Davanti alla sede della Polizia ferroviaria (paradossalmente) un 23enne è stato minacciato da un rapinatore pregiudicato, che lo ha inseguito e picchiato in maniera selvaggia con un sellino rubato da una bici. Ma le ferite peggiori sono state provocate da una bottiglia di vetro con il collo rotto: l’aggressore ha usato l’arma per sfregiare il volto della vittima, cercando di spaccargli la testa.

La scena a cui ha assistito, poco prima delle due notte, una testimone poi sentita dai carabinieri - che hanno arrestato il rapinatore - è da macelleria messicana: «Quell’uomo continuava a usare il coccio di vetro per colpire il ragazzo. Più lui scappava, e più lo inseguiva e lo feriva in pieno volto». Per terra è rimasto un lago di sangue. È stata talmente forte la foga con cui il 33enne ha colpito il giovane, che anche lui è rimasto ferito, a forza di maneggiare il coccio usato come arma.
I militari del Nucleo radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato Mouhsine Belouad, marocchino di 33 anni senza permesso di soggiorno che ha alle spalle tre condanne e «innumerevoli precedenti penali», scrivono i carabinieri nel verbale, per furti aggravati e rapine. Tutti reati commessi a Genova. Il 33enne, oltre a essere stato arrestato per tentata rapina aggravata e lesioni personali, è stato denunciato per immigrazione clandestina.


Sono quasi le due di notte quando l’equipaggio “Acciaio 241” del Nucleo radiomobile dei carabinieri sente delle urla disperate in via Nizza. Dal parcheggio della stazione esce un uomo completamente sporco di sangue, in volto e sui vestiti, che barcolla. Indica l’aggressore: «È stato lui, aiutatemi». La vittima cammina lentamente. Il capo è ricoperto di ferite. Il suo volto è sfregiato. «Ero sotto i portici davanti al negozio che vende i kebab - ha raccontato, prima di essere portato in ospedale, il ferito - mi ha avvicinato un marocchino che mi ha chiesto di dargli dei soldi. Mi sono rifiutato e lui ha iniziato a minacciarmi. Poi mi ha aggredito e mi ha sfregiato il volto e la testa col coccio di bottiglia. Mi rincorreva e mi colpiva ancora». La sua versione è stata confermata da una testimone: «Erano l’una e mezza. Ho visto un marocchino con la felpa rossa minacciare quel ragazzo con un coccio di bottiglia di vetro. Nell’altra mano aveva il sellino di una bici. Il marocchino lo ha rincorso». La fase più cruenta dell’aggressione è avvenuta davanti alla sede della Polfer, all’inizio del parcheggio della stazione, dove sono stati trovati a terra il sellino della bici sporgo di sangue e il collo di una bottiglia spezzata.

E’ lo stesso luogo dove il giorno di Pasquetta, all’alba, un padre, che aspettava il figlio al rientro di un viaggio in treno, è stato aggredito a bordo della sua auto da tre giovani rapinatori. Lo hanno picchiato selvaggiamente, insieme al figlio che durante l’aggressione aveva fatto capolino in via Nizza, uscendo da Porta nuova. Basta fare due passi, anche di giorno, in questo punto della città, per capire che non è una zona sicura. I fumatori di crack e gli eroinomani sono seduti sui gradini di via Nizza 10 e si drogano a cielo aperto. Nel parcheggio stazionano ubriachi, pusher, ladri. Sembrano indisturbati. Molti sono recidivi. Come l’ultimo arrestato, che solo nel 2022 ha collezionato tre condanne in 9 mesi.

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