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L'ALLARME

«Migliaia di studenti in meno perché mancano gli alloggi»

Il rettore di UniTo: «Ogni anno perdiamo il 50% delle preiscrizioni provenienti dall'estero»

Presentato il bilancio partecipativo, utili in calo. Geuna: «Ora aumentiamo gli stranieri»

Torino è sempre più una città universitaria che punta sull’internazionalizzazione ma migliaia di ragazzi stranieri non vengono a studiare nella nostra Università perché non riescono a trovare una sistemazione. A lanciare l’allarme è il rettore di UniTo, Stefano Geuna, intervistato ieri, dopo la presentazione del primo bilancio partecipativo, aperto a studenti, docenti e personale, che aveva come tema proprio l’internazionalizzazione.


Persi 1.500 studenti ogni anno
«Ogni anno perdiamo circa il 50% dei potenziali studenti stranieri che effettuano la preiscrizione alla nostra Università, stiamo parlando di circa 1.500 ragazzi e ragazze all’anno su 3mila. Il motivo è anche legato alla mancanza di alloggi e camere disponibili in città e a una difficoltà di comunicazione a distanza efficiente, nella loro lingua o in inglese» ha spiegato il rettore a margine della conferenza stampa al rettorato di via Verdi. «Vorrei che gli studenti non debbano rinunciare a venire a studiare a Torino perché non trovano casa - ha sottolineato il rettore -, per questo motivo con Edisu prevediamo il raddoppio delle residenze universitarie».


«Più stranieri a UniTo»
L’obiettivo del rettore è quello di aumentare il numero di studenti stranieri iscritti a UniTo. «Attualmente sono 5mila, 890 immatricolati su 13mila hanno un titolo di studio straniero. In totale gli studenti stranieri sono 5mila, circa il 7% del totale, ma l’intento - ha annunciato Geuna - è quello di raggiungere i livelli del Politecnico e arrivare al 10% nel più breve tempo possibile».


Utile giù per i rincari in bolletta
Durante l’incontro il rettore ha anche svelato che «ci sono 28 milioni di utile a disposizione di UniTo, uno in meno rispetto a quello dell’anno scorso a causa del rincaro delle bollette. Con questi soldi a disposizione - ha aggiunto Geuna - potremo fare investimenti su parecchie linee e di finanziare le proposte individuate attraverso il bilancio partecipativo».

Bilancio partecipativo
In totale sono 11 le proposte individuate durante il bilancio partecipativo che ha coinvolto un centinaio di persone della comunità di UniTo, per un budget pari a 950mila euro. Di questi, 150mila sono stati destinati per favorire l’accesso all’alta formazione agli studenti internazionali in condizione di fragilità o provenienti da paesi svantaggiati; 150mila a un progetto di interscambi internazionali di insegnamento e formazione per il personale docente e tecnico-amministrativo; 120mila per la realizzazione di summer/winter school e master con connotazione internazionale; 15mila per sviluppare e mantenere la piattaforma “MapHub”; 100mila per la comunicazione; 85mila per l’accoglienza degli studenti internazionali e altri 50mila per progetti di residenzialità. A questi si aggiungono 250mila euro per il progetto “Torino Student Housing” che mira a facilitare la ricerca di appartamenti da parte degli studenti che decidono di venire studiare qui.
E ora UniTo punterà anche sui “Sevizi agli studenti dopo la pandemia”. Questo è il tema del nuovo bilancio partecipativo appena deciso in conferenza di ateneo.

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