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La situazione

Dal fondo Blackstone al caro affitti: «Un tavolo per la galleria Subalpina»

L’appello dei consiglieri della Circoscrizione 1 per salvare le dodici attività commerciali

La galleria Subalpina

La galleria Subalpina

L’attenzione per il futuro dei commercianti della galleria Subalpina di Torino non cala, e si dimostra preoccupata anche la Circoscrizione 1. Nel 2021 la storica struttura che si affaccia su piazza Castello è stata acquistata dal fondo americano Blackstone per un miliardo e 300mila euro. Il fondo «ha manifestato l’interesse di avviare un non meglio definito progetto di riqualificazione dell’area, che consisterebbe nella sostituzione dei negozi con punti vendita di grandi catene commerciali», ha spiegato il consigliere di Torino Bellissima Tommaso Battaglini, che propone l’attivazione di un tavolo di confronto con tutte le parti interessate.

I TIMORI

La preoccupazione dei commercianti, che hanno paura di essere sfrattati, è tanta. All’interno, del resto, resistono attività di rilievo: un cinema, il caffè Baratti Milano e il ristorante di Piero Chiambretti. «Occorre prevedere un giusto bilanciamento tra l’apertura di grandi catene e la tutela dei piccoli e medi negozi - ha sottolineato Battaglini -, soprattutto se a conduzione familiare e se inseriti in un contesto aulico come quello della galleria».

Molti esercenti hanno il contratto di locazione dei locali in scadenza ed è stato proposto loro un aumento del canone annuo, in alcuni casi quintuplicato. «Una cifra non di mercato ed economicamente non sostenibile», ha commentato il consigliere. L’assessore al Commercio Paolo Chiavarino si è posto come mediatore «ma non è sufficiente», ha puntualizzato Battaglini.

Anche per la consigliera di Lista Civica Francesca Balbo l’apertura di un tavolo di discussione è la soluzione migliore da mettere in campo. «Sarebbe un grande peccato che la galleria, punto nodale e aulico della città, venga depauperata per ragioni commerciali», ha commentato Balbo che invita ad «attivarsi per trovare un percorso che vada bene a tutti e che tuteli i commercianti che sono lì da anni». A rischiare di abbassare per sempre le saracinesche luoghi simbolo come Caffè Baratti & Milano, il Cinema Romano e il ristorante Arcadia di Chiambretti.

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