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IL FATTO

Supermercati e Amazon uccidono i mercati: tra i banchi è vera crisi

Gli ambulanti (120 in meno nel 2022) chiedono nuove fasce orarie

Abbondanza di supermercati in ogni quartiere, caro energia, costo della vita sempre più alto (e insostenibile). Con l’aggiunta di Amazon, il colosso che stritola tutto e tutti. A Torino un mercato su due soffre una crisi mai vista prima: banchi in calo e ambulanti che rinunciano alla licenza. Basta farsi un giro in alcuni rionali per rendersi conto di come i torinesi ci pensino due volte prima di mettere mano al portafogli per comprare un chilo di mele. Anche perché i prezzi della frutta e della verdura, e in generale di tutti i prodotti alimentari, sono aumentati a dismisura. E non certo per colpa degli ambulanti. Stando ai dati della Camera di commercio di Torino i mercatali sono la categoria del commercio che sta patendo di più la crisi con un saldo di natimortalità al -3,7% nell’ultimo anno. Con 120 banchi persi solo nel 2022.

LE FACCE DELLA CRISI

Intanto il termometro sorride a pochi. Le uniche eccezioni in positivo sono quelle di piazza Benefica (Cit Turin), corso Sebastopoli (Santa Rita), corso Chieti (Vanchiglietta) e Crocetta. Tanti, invece, i mal di pancia. «In tutte le Circoscrizioni - racconta il coordinatore al Commercio della 7, Sol Ninni -, ci sono problemi. Basti pensare a Santa Giulia, un mercato messo in crisi anche dalla malamovida che insiste sulla piazza e su via Cesare Balbo». Dei 62 banchi se ne contano, in settimana, un massimo di 21. E appena 8 il lunedì, con una media di 15 presenze (24,86%). Crisi massima in corso Taranto. Inaugurato nel 2007, resta un punto interrogativo. Con uno spreco da 4 milioni. In crisi anche il mercato di via Di Nanni pedonale che non sembra più quello di una volta.

I RINCARI

Pesano come macigni sulla nostra economia e stanno schiacciando soprattutto chi, già prima della crisi energetica, faticava a tirare avanti. Tanto chi vende quanto chi compra. Persino Porta Palazzo ne ha fatto le spese. A un euro al chilo non si trova più nulla. Con buona pace di chi storce il naso cercando di passare da un banco all’altro, sperando in un’offertona last minute. Arance e mandarini raddoppiati, fragole e zucchine alle stelle. Per Porta Pila, però, è previsto un nuovo bando che permetterà a circa 160 operatori di usufruire di un incentivo finanziario a fondo perduto per il rinnovo delle proprie bancarelle.

QUALI AIUTI

Escluse dagli interventi previsti a Torino con i fondi Pnrr, eppure bisognose di attenzioni. Piazza Barcellona conta 56 posti, ma con sole 21 concessioni attive il sabato. Piazza Campanella, invece, se la passa pure peggio. Con 39 stalli e appena 6 concessioni attive il sabato (media 8,5%). E poi c’è la speranza cantieri. Partiamo da piazza Guala, un mercato nato in via provvisoria e ancora oggi attivo 3 giorni alla settimana (martedì, giovedì e sabato). Dei 95 stalli presenti solo la metà sono attivi. Percentuale che va dal 45% del lunedì al 28% del sabato. L’unico mercato della 8 a perdere banchi nel passaggio dall’inizio settimana al weekend. «Al momento -racconta il coordinatore al Commercio della 8, Dario Pera -, sono necessari interventi agli impianti idrici e fognari per un costo pari a 530mila euro di lavori da realizzare con fondi Pnrr». Cercasi accorpamento anche per piazza Nizza e via Don Grioli. Piazza della vittoria, invece, è in attesa della nuova disposizione dei banchi con distanziamenti, attraverso lo studio che sta mettendo in atto il Comune. «Ma al di là di quello nessun miglioramento strutturale previsto - dichiara la coordinatrice al Commercio della 5, Carmela Ventra -. Segno che non si è voluto investire più di tanto per questo settore».

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