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L'analisi di Forbes
09 Maggio 2023 - 10:30
Anche i ricchi piangono? Macché. Qualcuno ride meno, ma per qualche patrimonio che si riduce leggermente, ce ne sono altri che schizzano alle stelle. Come nel caso di Giovanni Ferrero, salito dal 58esimo al 29esimo posto nella classifica globale stilata da Forbes, che con 39,9 miliardi di dollari svetta sul gradino più alto del podio italiano, seguito da Giorgio Armani (150esimo nel mondo con 11,6 miliardi) e Silvio Berlusconi (357esimo) che di miliardi ne ha 6,9.
Anche la madre di Giovanni Ferrero, Maria Franca Fissolo, al 1.525esimo posto, rientra nella parte alta della classifica con un patrimonio di circa due miliardi. Confermando ciò che già si sapeva: la Nutella tira più della moda e dell’industria. Compresa quella dell’auto. Così, il presidente di Stellantis e ad di Exor, John Elkann, con un patrimonio di 1,8 miliardi (erano 2,1 l’anno scorso), si deve accontentare della posizione 1728 nella classifica mondiale, scivolando dal 25esimo posto tra i Paperoni del Belpaese al 43esimo. Scende dalla tredicesima alla 29esima posizione, ma mantiene saldo il primato di torinese più ricco con 3 miliardi, il presidente di Diasorin, ed ex patron del Cambio, Gustavo Denegri.
Altri torinesi, in questa classifica che si aggiorna giorno per giorno sul sito della rivista americana che è diventata una Bibbia per gli uomini (e le donne) d’oro, non compaiono. E allora, per fare i conti in tasca occorre spulciare gli ultimi dati disponibili del Ministero dell’economia e delle finanze sulle dichiarazioni dei redditi 2022, quindi riferite ai guadagni del 2021. La maggior parte dei contribuenti torinesi (178.744) vive con un reddito annuo che oscilla tra i 15 mila e i 24 mila euro: per 66.948 la forbice è tra i 10 mila e i 15 mila euro, per 166.162 da 26 mila a 55 mila euro all’anno. Pochi i ricchi con oltre 120 mila euro: sono appena 9.368, 1,5% del totale. E oltre i 300 mila euro arrivano in 3.781.
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I dati del Mef consentono di osservare la città suddivisa per zone, cercando di capire ciò che accade nei quartieri. Il più ricco si conferma Centro-Crocetta con 644 residenti oltre i 120 mila euro (il 9,7%). Segue la zona della Gran Madre verso la precollina e poi Cavoretto, dove ci sono 1238 residenti con redditi alti. Nessuna sorpresa, dunque. Anche per ciò che riguarda le zone più povere: tra Porta Palazzo e Aurora, i contribuenti che dichiarano meno di 10mila euro sono il 32,8%, a Barriera di Milano il 28,3%.
Quella che emerge, allora, è una città sempre più spaccata in due. Con un numero ristrettissimo di Paperoni e tante, troppe famiglie, che faticano – o non riescono più a mettere insieme il pranzo con la cena. Due mondi distanti, che si incrociano nella estrema periferia nord dove ieri ha inaugurato (con i giornalisti lasciati fuori dai cancelli) la nuova fabbrica di gioielli di Cartier. I comuni mortali potranno guardarla da fuori mentre vanno a sbrigare qualche pratica nel palazzone accanto, dove c’è l’Inps. Per consolarsi un po’, c’è sempre la Nutella.
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