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Truffe sentimentali
11 Maggio 2023 - 07:00
Ora è uno dei responsabili dell'associazione Acta
Il generale dell’Esercito Gerardino De Meo (detto Gerry), prima di essere collocato a riposo, aveva girato per servizio l’intera Europa e mezzo mondo, protagonista di operazioni di intelligence, di spionaggio e di contro spionaggio, molto delicate. Insomma, uno 007 con un curriculum di tutto rispetto. E c’è da essere sconcertati nel vedere il suo nome nell’elenco delle vittime di quelle che vengono definite “le truffe sentimentali”.
Di solito le vittime sono uomini o donne che cadono nella rete di abili manipolatori o manipolatrici che riescono a spillare loro i risparmi di una vita. Una trappola “sentimentale” nella quale è caduto anche il James Bond di casa nostra. «E’ proprio così - racconta -, ci sono caduto e ho perso qualcosa come 200mila euro in biticon». L’uomo che ha poi denunciato l’accaduto e che è stato aiutato a rialzarsi dai volontari dell’associazione torinese Acta (Azione contro truffe affettive e lotta cybercrime), ci tiene a sottolineare che si è ripreso anche grazie «alla comprensione della mia famiglia». I truffatori, secondo il racconto dell’ex generale, «agiscono con abilità e scaltrezza quando la potenziale vittima si trova in una situazione di solitudine o di isolamento. Anche a me è accaduto così».
«I truffatori, secondo il racconto dell’ex generale, «agiscono con abilità e scaltrezza quando la potenziale vittima si trova in una situazione di solitudine o di isolamento. Anche a me è accaduto così»
Da poco in pensione, il generale era rimasto in casa da solo, «mia moglie era andata alcuni giorni a trovare mia figlia che aveva avuto un bambino e io mi sono trovato in casa», senza nulla di particolare da fare, forse vittima anche un po’ della noia per chi è abituato a vivere «a cento all’ora». De Meo la racconta così: «Trascorrevo forse un po’ troppo tempo al computer, quando ricevo su un mio post pubblicato su un social un like da parte di una persona che, almeno inizialmente, pensavo d’aver conosciuto in Germania durante un servizio che avevo prestato quando lavoravo. Ma non era lei e nonostante ciò ho continuato a chattare con lei. Era una ragazza orientale che sul profilo aveva pubblicato la sua fotografia e i suoi dati. Inizialmente non ho mai pensato che quella donna non esistesse e che era in atto una truffa nei miei confronti. per cui ho proseguito a dialogare senza sospettare nulla».
Un giovane apparentemente comune, gradevole, gentile ed educata. Il generale ne è stato affascinato, non come si potrebbe immaginare, ma solo perché in un momento in cui era solo, poteva dialogare con serenità e piacere con una persona che lo comprendeva. «Le chat sono proseguite per alcuni giorni fino a quando quella ragazza mi ha proposto un investimento in biticon di poco conto, non era nulla di più di un gioco. Io ho accettato, anche in considerazione del fatto che si trattava di una cifra ridicola. Dopo qualche tempo l’investimento ha ottenuto un risultato positivo e io ho incassato interessi e capitale». A quel punto era fatta (per la truffatrice o presunta tale). Aveva ottenuto la fiducia del generale.
«Dopo
A quel punto era fatta (per la truffatrice o presunta tale). Aveva ottenuto la fiducia del generale.
quel primo investimento, la donna me ne ha proposti altri». Alcuni andavano bene, altri meno, e l’ex militare continuava a non sospettare nulla di illecito. Poi sono cominciate le perdite, anche significative. Lo 007 allora, per rifarsi, ha rilanciato cifre sempre maggiori e, per la prima volta, ha avuto paura: «Perché quella donna aveva cominciato a dirmi che avrebbe coinvolto anche mia figlia e la mia famiglia. Diceva che mia figlia aveva la sua stessa età, faceva leva su di loro per condizionarmi. Fatto sta che, una puntata dopo l’altra, sono arrivato a perdere 200mila euro».
Solo allora l’uomo ha preso consapevolezza del raggiro e ha reagito, ad aiutarlo per primi sono stati i componenti della sua famiglia e poi l’associazione del quale il generale è diventato uno dei referenti nazionali e ora lancia un appello: «State attenti». In tema di truffe “sentimentali” è di ieri l’operazione condotta dalla procura di Spoleto, che si è conclusa con la denuncia di 18 persone per truffa, ricettazione e riciclaggio. Perquisizioni sono state effettuate in diverse città italiane. Il modus operandi della banda, prevedeva la creazione di diversi profili falsi sui più popolari social network attraverso i quali si circuivano le vittime.
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