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AL PALAGIUSTIZIA

Il giudice lo condanna e lui distrugge l'aula del tribunale

Caos oggi al Palazzo di Giustizia di Torino, per fermare l'imputato è stato necessario utilizzare il taser

Taser

Gli agenti hanno dovuto usare il taser per fermare l'egiziano

Il giudice lo ha condannato e lui ha perso la testa, seminando il caos in aula. È successo oggi al Palazzo di Giustizia di Torino, dove un imputato egiziano, quando ha capito di essere stato condannato a un anno e otto mesi di galera, ha cominciato a distruggere la “gabbia” da cui stava assistendo al processo. Per fermarlo, gli agenti hanno dovuto utilizzare il taser.

Erano circa le 12.30 e nell’aula 42 del Tribunale si stava celebrando il processo a un 28enne di nazionalità egiziana, accusato di resistenza e tentata rapina in seguito a una aggressione avvenuta tempo fa ai danni di una guardia giurata dell’ospedale Martini. Tutto si è svolto nella normalità fino a quando il giudice non ha dato lettura della sentenza che vedeva l’egiziano colpevole e condannato a un anno e otto mesi di galera. Quando l’imputato ha capito che non sarebbe tornato in libertà, è esplosa la sua rabbia: ha cominciato a staccare i pannelli della “gabbia” e a distruggere tutto ciò che aveva a portata di mano dove era ristretto, lanciando pezzi nell’aula.

Per cercare di riportare la calma, sono intervenuti agenti della polizia penitenziaria e della polizia di Stato ma per fermare il 28enne alla fine è stato necessario utilizzare il taser. Una volta ripresosi, l’egiziano ha rifiutato il trasporto al pronto soccorso ed è stato accompagnato, non senza ulteriori difficoltà, in carcere.

L’ennesimo episodio di violenza che ha messo a repentaglio l’incolumità degli agenti e non a caso il sindacato dell’Osapp ha rivolto «un plauso a tutto il personale della polizia penitenziaria intervenuto che speriamo riceva il giusto riconoscimento dall’amministrazione. Da tempo chiediamo rinforzi e strumenti idonei per la tutela del personale di polizia penitenziaria».

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