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ALLERTA METEO
22 Maggio 2023 - 06:09
Tombe sprofondate nel cimitero di Rivoli
Ed ecco cosa è accaduto nelle ultime 24 ore a Torino e in provincia. Una città sotto una pioggia torrenziale che si è placata solo nel pomeriggio di ieri e che ha generato un panico diffuso per il timore di rivivere le alluvioni che si sono succedute negli ultimi decenni. La catastrofe sembra evitata e la “macchina” per prevenirla era stata avviata già da anni, attraverso un’attività e una politica attenta al territorio. Tuttavia si sono registrati disagi e difficoltà che sono state superate grazie al monitoraggio costante da parte della Protezione Civile, agli interventi dei vigili del fuoco, del 118 e delle forze dell’ordine, in particolare la Postrada e i carabinieri delle diverse stazioni della provincia.
Dalle ore 23 alle ore 7: la Postrada e i carabinieri intervengono nella notte e fino alle prime luci dell’alba, per una decina di incidenti stradali che sono avvenuti, causa la pioggia e l’asfalto sdrucciolevole, a Torino e in provincia. Nessun ferito grave, ma tre persone sono finite in ospedale in codice verde. L’alta velocità o l’uso improprio dei freni ha casato uscite di strada e ribaltamenti. Sulla strada che collega Feletto a Ciconio, nel Canavese, un Suv è finito fuori strada nei pressi di un torrente irriguo. Un’auto, sempre nella stessa zona è uscita di strada sulla 460 nei pressi di Lombardore, mentre un’altra vettura è finita fuori strada, ribaltandosi più volte, in tangenziale all’altezza dello svincolo per Vinovo.
Ore 9: il torrente Orco ha raggiunto il suo massimo livello a causa dell’apertura operata in sicurezza delle paratie della diga di Ceresole Reale. A Torino e nella provincia, i vigili del fuoco sono impegnati in diversi interventi per infiltrazioni dai tetti, guasti alle grondaie e alberi pericolanti. I pompieri intervengono nei quartieri Crocetta, Centro, San Donato, Borgo Po, Mirafiori, Falchera, Barriera di Milano, Sassi.
Ore 11: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) dirama la mappa del “pericolo attuale di rischio idrogeologico” in Piemonte. Le aree arancioni nel Torinese includono i comuni di Chivasso, Volpiano, Brandizzo, San Raffaele Cimena, Settimo Torinese, Gassino Torinese, Castiglione Torinese, San Mauro Torinese, Torino, Moncalieri, La Loggia, Carignano, Lombraisco, Villastellone, Carmagnola, Pancalieri, Vigone, Villafranca Piemonte, Cavour, Garzigliana, Macello, Campiglione Fenile, Pinerolo, Osasco, Bricherasio, San Secondo di Pinerolo, Luserna San Giovanni, Torre Pellice, Villar Pellice e Bobbio Pellice.
Ore 11.30: cresce l’apprensione per il livello del Po a Torino. La piena - seppure di portata moderata, assicurano dalla Protezione Civile di Torino - dovrebbe attestarsi intorno ai mille metri cubi d’acqua al secondo. Il picco è atteso in serata. Nel frattempo, «prosegue l’attività di vigilanza e di monitoraggio delle condizioni meteo, dei livelli dei fiumi e di aree specifiche della città, come i ponti e le zone più vicine ai corsi d’acqua» fanno sapere da Palazzo Civico. Confermate le previsioni di un incremento del livello dei fiumi, ingrossati dalle piogge la cui intensità è prevista in diminuzione già dal pomeriggio. Restano chiusi i Murazzi e sono stati interdetti al transito i passaggi ciclopedonali in prossimità delle sponde.
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Ore 12: diverse famiglie segnalato tombe sprofondate presso il cimitero comunale di Rivoli a causa del maltempo. «Speriamo intervengano velocemente per rimettere tutto a posto» commentano di fronte alle tombe dissestate dei propri cari. Il terreno imbevuto di acqua ha ceduto facendo crollare lapidi, fiori e lumini.
«Mia madre è mancata nel 1970 e per ben tre volte la sua tomba è sprofondata causa le piogge. Con i miei parenti l’abbiano sempre rimessa a posto noi. Dipende molto dal terreno» commenta una donna.
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Ore 12.30: un grosso albero crolla al parco Michelotti sotto la pioggia battente. Il cedimento pare sia dovuto alle condizioni precarie della pianta, caduta sulla strada asfaltata che costeggia l’ex zoo sfondando la ringhiera metallica proprio accanto ai giochi per i bimbi. Il parco viene chiuso per precauzione. L’albero rimosso dai vigili del fuoco.
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Ore 13: una grossa frana si stacca sotto le abitazioni a Sanfront, nel Cuneese, a 13 chilometri dalle fonti del Po, esondato anche nelle zone più vicine alla sorgente.
Ore 14: isolato il Comune di Ribordone, in provincia di Torino, per la chiusura della strada provinciale fino a lunedì per la valutazione di una frana. Sono in giallo la pianura torinese, le valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, bassa Valsusa, Sangone, Varaita, Maira, Stura e Tanaro e le colline, ed è in verde il resto del Piemonte.
I livelli dei maggiori corsi d’acqua sono stazionari o in debole decrescita, che continuerà anche domani. Si attende la piena del Po in serata ai Murazzi di Torino. Anche il Tanaro è sotto i livelli di guardia. Invece Pellice e Varaita hanno superato il livello di guardia e il torrente Ghiandone quello di attenzione. Per quanto riguarda le frane si segnalano numerosi fenomeni diffusi ma di piccola entità, che potranno verificarsi ancora oggi e domani nella zona meridionale del Piemonte.
Ore 17: la strada provinciale 233 di Chiomonte è stata chiusa per frana: un’ingente caduta massi ha invaso l’intera superficie stradale. La frazione Framat è raggiungibile da una strada secondaria comunale un po’ impervia ma percorribile. Anche l’intero tratto della strada provinciale in direzione Exilles è stato chiuso in via precauzionale con un’ordinanza sindacale che attiva la chiusura in caso di maltempo.
Ore 18: Allagato il guado di Zucchea sulla strada provinciale 152 fra Vigone e Cavour. Il Guado ha riaperto il 21 marzo dopo una serie di consistenti lavori per dotare il passaggio sul fiume Pellice di nuovi fornici di grandi dimensioni che consentano il transito delle parti vegetali trasportate dalla corrente durante i fenomeni di piena, che altrimenti possono determinare un effetto diga, principale causa dei danneggiamenti che la struttura ha avuto nel passato. In occasione di questa ondata di maltempo, il Guado ha retto perfettamente la pressione dell’acqua e non ha subito danneggiamenti. Il materiale si è accumulato in prossimità del tratto in cui permangono i vecchi fornici circolari.
(Ha collaborato Marco Bardesono)
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