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A TRE MESI DALLO SGOMBERO

Morto il "papà" dell'Imbarco Perosino

Lo ricorda la moglie Graziella: «Ogni giorno chiedeva quando sarebbe potuto tornare a casa»

Morto il "papà" dell'Imbarco Perosino

A poco più di tre mesi dallo sgombero, è morto all'età di 84 anni, Gianni De Coster, il "papà" dell'Imbarco Perosino. Una vita passata nella casa-ristorante al Valentino, in riva al Po, dove ha vissuto per tanti anni insieme alla moglie Graziella e la figlia Anna, prima che l'ufficiale giudiziario mettesse i sigilli al vecchio imbarco, gestito dalla stessa famiglia per 87 anni. I famigliari sostengono che sia morto di crepacuore proprio a seguito dello sgombero per morosità, rinviato più volte e poi effettuato il 15 febbraio scorso.

Lo sgombero dell'Imbarco Perosino effettuato lo scorso 15 febbraio e le lacrime della figlia Anna

Il ricordo della moglie Graziella: «Prima di morire ha recitato il monologo dell'Amleto contro i soprusi dei potenti»

A ricordarlo con un lungo messaggio sui social è Graziella Perosino, la donna con cui Gianni ha condiviso la vita fin da giovane. «E' venuto a mancare un pezzo di storia della Città di Torino. Purtroppo nella notte ci ha lasciato all’età di 84 anni Gianni De Coster (Edmondo Mario Giovanni De Coster), "l’uomo con il cappello". Per la sua famiglia e la comunità è una grande perdita. Famoso cioccolataio, studioso e grande conoscitore, parlava quattro lingue, amava l’arte in tutte le sue forme, Dante, Shakespeare e le poesie in piemontese di Nino Costa. Indimenticabili i suoi racconti e le sue esibizioni, come quando recitava davanti a tutti la Divina Commedia con quel pathos che solo Gianni aveva. La vita con lui è stata clemente, ma non negli ultimi anni a causa degli avvenimenti della sua casa, l’Imbarco Perosino. L’Imbarco era per lui il fulcro di tutta la sua vita, dove ha conosciuto la sua amata Graziella Perosino, dove hanno trascorso insieme più di 60 anni. Gianni ha deciso di lasciarci dopo 3 mesi dallo sgombero, e ogni giorno chiedeva quando sarebbe potuto tornare a casa. Non a caso, prima di morire ha recitato l'Amleto, il monologo nel quale Shakespeare si scaglia contro i soprusi dei potenti: "perché chi sopporterebbe altrimenti le frustate e gli scherni del tempo, l'arroganza dei superbi, gli spasimi dell'amore disprezzato, le lungaggini della giustizia e i soprusi dei potenti?". Ma noi vogliamo ricordarlo come avrebbe voluto, seduto sulla sua panchetta a fumare i sigari e sorseggiare Ginger Beer vicino al suo grande amore, Graziella».

E' possibile dare un ultimo saluto a Gianni oggi o domani nella camera ardente al Convitto Principessa Felicita di Savoia, in via Principessa Felicita di Savoia 8/11 a Torino, dietro i Cappuccini, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
I funerali si terranno sabato alle 9 del mattino presso la parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli e la tumulazione nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale di Torino.

La figlia Anna De Coster durante lo sgombero 

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