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Il caso
04 Giugno 2023 - 10:00
Senza Fronzoli al Pride del 2022
“Senza fronzoli” potrebbe essere esclusa dal Torino Pride Party, la manifestazione in programma il prossimo 17 giugno alle 20.30. Lo denuncia, in una lettera ufficiale inviata al coordinamento, Alex Bonsignore, commerciante di lungo Dora Napoli nonché referente della serata e organizzatore degli eventi, parlando di una «discriminazione all’interno della stessa comunità Lgbt».
La denuncia
“Senza fronzoli”, da quattro anni, raccoglie famiglie tradizionali e mondo Lgbt. Senza distinzione alcuna. È un luogo di confronto per momenti sociali, uno spazio aggregativo aperto a tutta la cittadinanza. Gli eventi organizzati dallo staff si tengono principalmente all’interno del bar Pausa Café ma, negli ultimi tempi, anche sul boulevard di lungo Dora Napoli.
Spazio che da anni - va anche detto - è anche attenzionato da altre realtà che portano degrado: ossia spacciatori e piccoli delinquenti. Motivi che hanno portato i residenti e i commercianti della zona a organizzare varie attività di protesta, anche semplicemente pulizie dimostrative delle sponde del fiume.
Senza dimenticare tutti gli appuntamenti per cui il quartiere si è speso: come eventi pedonali o culturali (il Boulevard des artistes). Eventi creati ad hoc, in risposta alle difficoltà palesate dal territorio. «Ed è questo il motivo: ci fanno fuori per una mera questione politica - racconta Bonsignore -. L’anno scorso abbiamo partecipato e nessuno ha fatto alcuna obiezione sulle nostre attività di quartiere. Adesso, invece, ci mettono i bastoni tra le ruote, è inconcepibile ed è antidemocratico».
Per Bonsignore l’esclusione sarebbe proprio stata causata dall’attivismo sul campo «che non coincide con le ideologie del coordinamento Torino Pride» confessa. Per due mesi “Senza fronzoli” ha chiesto di partecipare agli incontri pubblici che si sono tenuti, utili per organizzare l’evento prossimo del 17 giugno.
«Ma l’ingresso ci è sempre stato negato, senza motivazioni specifiche». Il corteo del Pride partirà da corso Vercelli «e per questo ci sentiamo legittimati a partecipare. I ragazzi della nostra realtà vogliono sfilare con il carro della realtà in cui si sentono inclusi».
Per Adriana Romeo, presidente dei comitati e delle associazioni riuniti a Porta Palazzo, si tratta di una scelta che andrebbe rivista. «Noi abbiamo vissuto in passato la parte degli esclusi - spiega Romeo -. Torino Pride dovrebbe fare dell’inclusione una scelta di vita e accettare tutte le realtà, senza guardare al colore politico. Così, però, non sta accadendo».
La replica
Sull’argomento non si è fatta mancare la replica del coordinamento Torino Pride.
«Il Pride è una manifestazione inclusiva che unisce tutti coloro che sono per una società plurale che accoglie, non discrimina e difende chi viene discriminato, non solo per motivi legati alle identità sessuali - spiegano -. Chi non condivide questi valori, che sono alla base del nostro manifesto, non può partecipare alla sfilata. Alla luce dei fatti di cronaca e delle segnalazioni ricevute nell’ultimo anno, da parte di persone e associazioni che attraversano gli spazi del Torino Pride e del territorio, su problematiche legate a espressioni, linguaggi e posizionamenti di chi gestisce le serate al Senza fronzoli, non possiamo far finta di niente. Specifichiamo altresì che questo diniego si applica alla sola adesione della realtà rappresentata (con carro, bandiere o striscioni) e che la partecipazione di ogni singola persona al Pride rimane come sempre libera e senza alcuna limitazione».
«Abbiamo già espresso al signor Bonsignore - concludono -, la nostra disponibilità ad avviare un percorso di reciproca comprensione, con l’obiettivo di mettere in atto un’azione di “giustizia trasformativa”».
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