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LA BOMBA SOCIALE

Case, è allarme: a Torino in 20mila non hanno soldi per pagare l'affitto

L’allarme di Cgil e Sunia: «Cambiate le leggi sulla casa o avremo sfratti in massa»

In 20mila non pagano più l’affitto e 6mila sono senza casa popolare

Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, acuita dal fatto che a luglio non ci sarà più il reddito di cittadinanza. E’ l’emergenza casa: stando ai dati dichiarati dai rappresentanti regionali e provinciali di Cgil e Sunia, il sindacato di inquilini e assegnatari di alloggi di edilizia pubblica, a Torino ci sono 20mila persone che ad oggi non hanno i soldi per pagarsi un affitto. Insomma una vera emergenza sociale, in città ma anche nel resto del Piemonte, dovuta ai prezzi alti a causa dell’inflazione, al lavoro che continua ad essere precario, agli stipendi sempre troppo bassi e alla carenza di case popolari. Quest’ultimo particolare fa molto riflettere, perché a Torino ci sono 6mila domande per ottenere una casa popolare che sono ancora in attesa di una risposta. Ma le case non ci sono, o meglio sono troppo poche. È stato infatti calcolato che in Piemonte sarebbero necessari dai 30mila ai 50mila alloggi in più, la metà dei quali solo nella nostra Torino. Una città dove tra l’altro risultano vuoti circa 50mila appartamenti.


In Piemonte, invece, ci sono 52mila alloggi sociali, per il 94% gestiti da Atc. M la maggioranza di questi alloggi è vecchia, risale agli anni ‘60 e ‘70. Ma, soprattutto, le domande di assegnazione su tutta la Regione - sempre secondo i sindacati - sono dieci volte rispetto a quanti vengono assegnati. «Da anni - dichiarano Enrica Valfrè, segreteria regionale Cgil Piemonte, e Davide Masera, segretario regionale Sunia Piemonte - mancano le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, non per consumare nuovo suolo, ma per riutilizzare il patrimonio edilizio esistente; manca una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale». A portare un’ulteriore tinta scura a un ritratto che è già di per sé allarmante sono le 8mila famiglie che, nel corso degli anni - dicono i sindacati - hanno beneficiato del fondo per la morosità incolpevole. Fondo «che non è stato rifinanziato dal governo, così come il fondo di sostegno agli affitti: adesso molte di queste famiglie rischiano di essere sfrattate di casa. La legge regionale sull’edilizia sociale, che risale al 2010, va profondamente cambiata: non risponde più ai bisogni della gente», affermano Cgil e Sunia. E gli studenti? In Piemonte sono quasi 40mila i ragazzi da fuori regione, 12.500 gli stranieri. Ma i letti nelle residenze universitarie sono meno di 2mila a Torino (dato 2020) e meno di 200 nelle altre provincie.

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